Fare il genitore è un lavoro a tempo pieno. I bambini non li
puoi spegnere, e non li puoi mettere da parte sperando che risolvano da soli i
problemi. Molte persone sono consapevoli dell’errore che si farebbe nel far
rivivere alla propria prole i desideri mancati dei genitori, ma sembra che
questa sia l’unica conoscenza che sia passata nel corso del tempo.
Guardando alle statistiche economiche e sociali degli ultimi
quattro decenni di generazioni, emergono dati sconcertanti. La figura del
genitore ha perso il ruolo di guida e mentore, diventando sempre più una figura
di mero sostegno economico. La televisione ha sopperito ampiamente i valori
familiari, e l’indifferenza verso la nuova generazione è stato un tratto
consistente per la società italiana.
Forza e coraggio: la patria lo chiede
Un tempo il popolo italiano aveva l’ideale di patria. Quando
abbiamo perso questo ideale, cosa abbiamo realmente perso? Qual è lo scopo
verso cui protende il popolo italiano? La felicità di tutti? Di pochi? Di chi è
più furbo? E come è possibile che sia tollerata una democrazia che non da
risultati? Come si fa a credere (convinti che la cosa abbia un senso) che decenni di politica diano anno dopo anno solo risultati negativi? Cosa serve ad un politico per fare una scelta giusta? E soprattutto quanto tempo occorre per fare una cosa giusta, e vederne i risultati?
Tutti sappiamo le risposte a queste domande. Siamo italiani.
In Italia ci abbiamo vissuto sin dalla nascita, e sappiamo "come vanno le cose." Quindi
che differenza fa crescere bambini
coraggiosi o paurosi? Mi prendo il rischio di rispondere: fa tutta la
differenza di questo mondo.
Quando una madre
non insegna la compassione ad un
bambino forte e prepotente, il danno è multiplo: il bambino non si occuperà
della madre quando sarà vecchio, e la madre avrà molti problemi causati dal
temperamento asociale del bambino. Lo stesso vale per un padre che non sa insegnare alla figlia la differenza tra essere
timida e battersi per ciò in cui si
crede. Se il padre non fa capire l’importanza istruttiva degli errori alla
propria figlia, lei scivolerà sempre più verso un mondo di fantasia o “più
ristretto” (per proteggersi dalla asprezza della vita,) mentre il padre noterà
l’impossibilità di poter contare sul contributo della figlia nell’armonia
familiare. Forse sarà brava ed ubbidiente, ma sicuramente non parteciperà
attivamente di sua iniziativa.
Pensi che le cose non debbono andare per forza così? Stai dicendo che ti accontenti che non vadano così male (e che non vadano invece bene), oppure credi che possano andar peggio?
Il genitore della generazione nata negli anni 70, così come
tutti i genitori successivi, hanno disdegnato il proprio ruolo di guida e mentore.
L’aspetto economico della dolce vita ha confuso l’importanza dei valori
personali, ed ha gettato tutti quanti in un vortice di illusoria felicità.
Hanno distrutto il futuro. Ora, quei bambini cresciuti non vogliono accettare
alcuna responsabilità delle proprie
azioni: scaricano i propri fallimenti sui propri genitori, e non si
assumono la responsabilità del fallimento della vita propria e del successo dei
loro figli. Per necessità storica, i figli di domani si ergeranno contro questa
mancanza di controllo. La Storia ci insegna che la nostra razza oscilla sempre
tra più diversi opposti, al fine di cercare un equilibrio.
Oggi non deve stupire che la maggior parte dei rapporti
commerciali siano basati su chi è più furbo. Non esistono limiti seri di
controllo terzo sulla qualità dei rapporti di lavoro. I grandi capitali si
muovono all’oscuro dell’opinione pubblica, ammassandosi sempre di più. La
politica gestisce i soldi, ed è gestita da gente che è interessata a promuovere
un tipo di vita capitalistico dove
chi più ha, più sta meglio. Per far ciò, la povertà e la bassezza sono creati
necessariamente per supportare il sistema.
I genitori di oggi hanno il compito di tirar su chi crescerà
i figli di domani. Bisogna ritrovare la forza e il coraggio di ispirare che un
futuro migliore è possibile. Che nulla esiste veramente finché non viene
accettata dalla moltitudine. L’oppressione non esiste, ma è una falsità che
viene accettata da miliardi di persone ogni giorno. La ricchezza della cultura umana racchiude risorse per far sopravvivere la popolazione globale, ma
il comportamento umano ci fa preoccupare riguardo al fatto che oggi l’economia
e la politica assomiglano sempre più ad un programma di contenimento del numero
di abitanti del pianeta, e non più un sistema di gestione della folla.
La politica si è sempre dovuta preoccupare dei nemici che minacciano lo Stato e la sua sopravvivenza. Oggi non esistono più nemici,
ma esiste l’illusione del nemico. Questo avviene ad ogni livello sociale: ai
piani alti il terrore dei terroristi ha rimpiazzato l’ormai
non-più-spaventoso pensiero delle nazioni provviste di testate nucleari; l’italiano
medio ha il rumeno violento ed ubriaco, che ha preso il posto del precedente
albanese che veniva con il gommone. Chi
mai darà una sveglia alla popolazione italiana per far vedere loro che non
esistono alcuni nemici intorno a noi? Come puoi chiamare nemico chi è nelle tue
stesse condizioni solo perché tu vuoi di più cose diverse che nessuno di voi due ha al momento, e non accetti invece chi è fisicamente capace di
darti di più?
L’economia si è sempre occupata di efficienza e giustizia monetaria: quanto spetta a chi, e come
utilizzare il contratto astratto chiamato “moneta.” I bambini di oggi hanno un
concetto dei soldi che spaventa: i soldi ci sono, o non ci sono. Per i più
cresciuti, non esiste la possibilità di far soldi perché non c’è lavoro. Non si
può aprire un’attività perché, oltre ai soldi, servono le conoscenze che non
sono facili da trovare grazie ad una burocrazia italiana che non ha mai
funzionato. Fai una domanda qualunque relativa ai soldi ed al lavoro:
in termini di quantità di risposte otterrai almeno tre versioni in più del numero di persone a cui avrai fatto la
richiesta. È incredibile! È incredibile che un tale atteggiamento sia permesso,
e validato dal pubblico.
I cittadini di oggi non hanno i mezzi né la mentalità del coraggio per
arrivare ad imporsi sulla realtà dei fatti. Non hanno il coraggio di accettare il
rischio relativo a puntare l’ovvio, e non accettano la responsabilità che le
proprie azioni hanno. Così come diceva la vecchia favola del Re Nudo, ci vuole
l’innocenza di un bambino per
puntare il dito verso la verità dei fatti. Oggi capiamo che l’innocenza è
semplicemente ciò che chiamiamo razionalità:
perché mai complicarsi la vita creando problemi là dove una soluzione non è mai
servita. La realtà la puoi descrivere. Ciò che ci fai con queste informazioni è
tutta un’altra storia. Le Cause possono essere cambiate, ottenendo nuovi Effetti.
Ogni genitore deve tornare a puntare sulla qualità didattica
dei propri figli, sia dal punto di vista delle conoscenze tecniche ed artistiche, sia dal punto di vista dei valori
personali, che devono essere elargiti in grandi quantità. Bisogna insegnare
sia i valori della nostra società, sia i valori che ci permettono di
equilibrare gli scompensi di questa nostra società malata. La nostra malattia
richiede lo sfruttamento dell’uomo, lo scavalcamento dei diritti umani e della
giustizia socioeconomica, nonché la noncuranza delle conseguenze per le proprie
azioni.
Cambiare un sistema dall’interno richiede qualcuno all’interno.
Per farlo, i bambini di domani dovranno crescere con un piede in due scarpe, e
la mente bella dritta. Chi vuole cambiare il sistema dall’esterno deve
accettare l’evidenza dei fatti: non esiste più un esterno che attiri l’attenzione
come prima. Per epoche intere, l’essere umano è sempre stato sospinto dalle
guerre, dai disagi, dalle pestilenze, e via dicendo. Più passa il tempo, e più
si sveglia nell’umanità il desiderio morboso di smettere con queste manfrine, e
cambiare da dentro. Per farlo, serve il coraggio
che solo la natura umana è capace di produrre.
Per qualsiasi bambino coraggioso, serve una buona dose di logica e senso razionale. Il tutto va unito alla flessibilità che le arti dello sport e dell'intrattenimento apportano. Da adulto ho imparato l'importanza vitale di avere accesso a tutti e tre queste aree (grazie allo studio di psicologia, arti dello spettacolo come teatro e musica, nonchè ovviamente una buona salute fisica dovuta ad un proprio allenamento.). Dobbiamo promuovere la qualità, creando qualità in noi stessi. La scelta di migliorare noi stessi, ed i nostri figli, è la scelta di decidere di vivere una vita più ricca, più importante e più soddisfacente.
Per qualsiasi bambino coraggioso, serve una buona dose di logica e senso razionale. Il tutto va unito alla flessibilità che le arti dello sport e dell'intrattenimento apportano. Da adulto ho imparato l'importanza vitale di avere accesso a tutti e tre queste aree (grazie allo studio di psicologia, arti dello spettacolo come teatro e musica, nonchè ovviamente una buona salute fisica dovuta ad un proprio allenamento.). Dobbiamo promuovere la qualità, creando qualità in noi stessi. La scelta di migliorare noi stessi, ed i nostri figli, è la scelta di decidere di vivere una vita più ricca, più importante e più soddisfacente.
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