Come superare la timidezza progressivamente in tredici giorni



come superare la timidezza
Il corpo umano è preposto a provare una vasta gamma di emozioni. Hai mai considerato l’utilità della timidezza? Tutti la considerano una cosa negativa, e non ne apprezzano la completezza. Così facendo, reprimono questa emozione che non può esprimersi nello strumento per cui la timidezza è utile e necessaria.

Quando qualche comportamento, o azione, è valutata negativamente dalla nostra parte critica, si scatena una serie di reazioni a catena: imbarazzo, insicurezza, nervosismo, dissimulazione. Capire come superare la timidezza vuol dire capire che il nostro meccanismo interiore si è inceppato, e necessita di sbloccarsi per tornare ad essere fluido.

Vincere la timidezza è facile perché non c’è nulla da vincere

Da qui in poi si vuole portare all’attenzione ad una serie di pratiche giornaliere che ti daranno il pieno controllo del tuo stato emotivo vittima di timidezza. Tutto è possibile e facilmente superabile in tredici giorni consecutivi. Ricorda che lo scopo di tutto questo è che la trasformazione avvenga facilmente e definitivamente. Non vi deve essere tensione tra la nuova attitudine ed il proprio modo di pensare. Se qualcosa non ti torna, prenditi tutto il tempo necessario per riguardare la cosa sotto altri punti di vista. A volte si può aver bisogno di altri pareri, o avere più esperienze dirette così da poter valutare la schiacciante realtà dei fatti:

  1. Primo giorno – Occhio agli obbiettivi. La mente deve essere disciplinata. Ogni nostra azione è deragliata dalle emozioni in ogni istante, ma è la nostra concentrazione fissata sul traguardo reale da raggiungere che impedisce di perdere la giusta via. Nota le tue emozioni, e ripeti nella tua mente quali sono i tuoi obbiettivi. Devi sempre aver chiaro non solo il Perché stai facendo qualcosa, ma anche Cosa vuoi ottenere.
  2. Secondo giorno – Evita i ragionamenti inutili. Mettiti in condizione di poter provare timidezza. Il tuo unico obbiettivo è capire i tuoi meccanismi interni, e distinguere la realtà da ciò che credi stia succedendo. Limitati a descrivere a te stesso cosa stai provando, senza però ricercare le cause o le motivazioni dirette o indirette. Devi capire che la timidezza è un emozione frutto di un processo in atto. Così come viene, se ne va. E non stupirti se non riesci ad innescare la timidezza una volta che hai deciso di provarla. Questo dovrebbe darti da pensare.
  3. Terzo giorno – Si torna indietro. Spendi un giorno in totale relax. Il rilassamento fisico è utile a darti le energie per focalizzare la tua mente. Hai bisogno di tornare indietro con la memoria, e prendere diversi ricordi belli o neutrali. Osserva la persona che sei nei ricordi, e chiediti se una persona del genere (così felice o serena) è la stessa persona di quando subisci la timidezza. Devi decidere. La timidezza è una cosa positiva, negativa o neutrale? Cosa la rende tale? In quale condizioni può diventare utile, e quando dannosa? Torna in controllo delle tue emozioni! Devi imparare ad usare la timidezza ed i suoi significati!
  4. Quarto giorno – Primo riepilogo. Prenditi un giorno per osservare quanto stai dietro agli obbiettivi prefissi. Osserva quanto tempo sprechi perché non hai sufficienti obbiettivi, perché rimugini inutilmente su cose inutili o perché ancora non hai compreso la struttura dell’emozione stessa della timidezza. Domandati su cosa devi lavorare.
  5. Quinto giorno – Raffinazione. Lavora su ciò che pensi debba essere equilibrato. Se pensi di non aver problemi con queste cose, allora imponiti di seguire degli obbiettivi prefissati (crea una lista ad esempio), elimina totalmente ogni pensiero dannoso per le tue energie mentali (accorgiti dei tuoi pensieri negativi, e decidi di lasciarli andare senza prestare ulteriore attenzione) e trova almeno tre modi in cui puoi usare positivamente le informazioni che si acquisiscono quando si prova la timidezza. Non sai che informazioni si provano? Fai in modo di provare timidezza, e fai un’accurata descrizione di tutto ciò che noti su di te, sulle reazioni degli altri, su come vanno le cose, etc.
  6. Sesto giorno – Destrutturazione. Tutto deve scorrere facilmente. Passa a semplificare ogni processo, prendendo l’abitudine di spezzettare obbiettivi complessi in obbiettivi più piccoli e facilmente raggiungibili. Ogni pensiero negativo consuma energia mentale, quindi cerca di percepire quanta reale energia questi pensieri ti portano via, e diminuisci sempre gli sprechi. Allena la mente a percepire nuove cose, e a farti nuove domande, così da tenere la mente flessibile.
  7. Settimo giorno – Riposo. Rilassati, e mantieni un attitudine positiva verso il tuo miglioramento. Fin’ora hai ottenuto parecchi risultati positivi: hai notato che a volte la timidezza non è facile da far venire fuori, altre volte invece questa sorge spontanea, e ha tante cose da insegnare se solo ti permetti di accettare il passaggio di queste sensazioni. Hai infine notato come è facile diminuire l’intensità del sentimento, se ti concentri su una cosa così fredda ed analitica come i risultati degli obbiettivi da raggiungere. Impara ad essere felice dei tuoi risultati!
  8. Ottavo giorno, fino all’undicesimo – Coltiva il coraggio. La catena che inizia con la timidezza culmina con il coraggio. Senza provare la timidezza, è impossibile accedere al coraggio. Quando qualcosa ti fa sentire inibito, devi permettere alla sensazione di esistere e consumarsi (più apprezzi l’emozione, più la tua mente si abituerà al segnale, e durerà meno) lasciando tempo per pensare. All’inizio sarà molto poco, probabilmente. Voglio che ti concentri su ciò che viene dopo che l’emozione, quando questa va via. Non ti permettere di sprecare questi momenti di timidezza esausta. Abituati a capire che dopo la scarica intensa di sensazioni, hai ancora la mossa successiva a tuo favore. Ricalibra l’obbiettivo, accetta l’energia che ti è stata segnalata dalla timidezza, e sii pronto ad investire un tale ammontare di energie nel coraggio che ti servirà per raggiungere il tuo obbiettivo. La timidezza è troppo intensa? Allora devi spezzettare tantissimo l’obbiettivo finale, e darti invece dei traguardi che puoi raggiungere. Il coraggio richiede lavoro, sforzo ed energie reali. La timidezza è solo un mero faro di ciò che ti aspetta. Senza, saresti incapace di valutare la grandezza dell’impresa.
  9. Dodicesimo giorno – Continua la routine. Molte persone cedono al pensiero che la timidezza sia in fondo qualcosa da potersi tenere, perché non è poi così male. Quelle persone falliscono nel capire che controllare la timidezza non è perderla, ma anzi vuol dire essere persone più vere e complete. Ora, devi affrontare la verità. Molte cose diventeranno più facili da fare, quando ti abituerai a controllare la timidezza. Probabilmente te ne sei già accorto, se hai usato queste informazioni per superare una situazione particolarmente noiosa che ti turba nell’immediato. Diventando più coraggioso, avrai bisogno di più stimoli. Avrai addosso più responsabilità, e questa è un'altra avventura. Nota come tutto si trasforma, e sii felice dei tuoi risultati. Confermali, ed abbraccia i successi mentre lavori su raffinare gli angoli ancora sporgenti.
  10. Tredicesimo giorno – Trasformazione. Una persona non si può dire cambiata finchè non accetta e desidera il cambiamento. Devi prenderti il tempo necessario per arrivare alla tua conclusione. Hai provato diverse sensazioni, emozioni e rivelazioni. Hai riscoperto quanto è complessa la natura umana, e come a volte sia curiosamente strana. E lo è. Noi umani siamo davvero qualcosa di estremamente poliedrico, che per diventare raffinati ed eleganti dobbiamo accettare il rischio di lavorare la materia grezza che abbiamo. La timidezza apre le porte al coraggio, il coraggio alla responsabilità e alla vera indipendenza. Tutto è un ciclo di utili catene. Reazioni ed informazioni pronte ad essere usate per il bene della nostra vita.

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