Fare amicizia è una questione di congruenza.



congruenza
Ogni persona ha la capacità di esprimere se stesso. Chiunque può maturare un idea, e codificarla verso l’esterno attraverso un metodo espressivo in qualcosa di estremamente peculiare. Lo facciamo ogni giorno, quando parliamo, quando ci divertiamo, o siamo arrabbiati.

Fatta esclusione per le persone affette da disturbi della personalità, tutti esprimiamo determinate informazioni riguardo cose che diamo per scontate: emozioni, idee, atteggiamenti, intenzioni. Ci sono molte informazioni attorno alle quali ruotano i nostri rapporti, e la conoscenza di questi meccanismi è la pietra fondante delle nostre capacità sociali.

Persone incoerenti ma congruenti: la complessità della nostra società.

Il successo delle nostre relazioni sociali parte da noi, perché solo noi siamo artefici del modo in cui usiamo le capacità che conosciamo od abbiamo appreso. Questo ci porta spesso a considerare cruciali alcuni momenti, specialmente quando tutto sembra andare storto, e ci ritroviamo a ponderare pensieri tristi, angoscianti e a volte stupidi. Almeno una volta nella vita, tutti si ritrovano a dire a se stessi “non funziona più nulla, non so cosa fare.” Ma esattamente cos’è che non va? Cosa si dovrebbe saper fare?

“Amicizia” è un termine vago, identifica una serie complessa di attività e fattori. Quindi i nostri problemi non possono essere quelli che sono così, per colpa dell’Amicizia, così come non può essere colpa dell’atmosfera se io ho sete. Non è mai colpa delle sorgenti esterne quando è nostra la responsabilità di preoccuparci e pianificare la presenza delle risorse di cui abbiamo bisogno. Con le nostre capacità sociali non è per niente diverso. Dobbiamo lavorare su noi stessi, e partire da una cosa che abbiamo dimenticato, se vogliamo aver amicizie durature e soddisfacenti.

L’essere umano è un animale capace di mascherare il proprio comportamento fingendo. E quando fingiamo, due sono i fattori che vogliamo sottolineare, e di cui spesso la somiglianza lessicale rischia di farci perdere la differenza semiotica essenziale: la coerenza, e la congruenza delle nostre azioni; questi sono i fattori che utilizziamo per giudicare un qualsiasi comportamento generale o specifico.

Quando parliamo di coerenza, identifichiamo una relazione logica e razionale, per cui se faccio due scalini, probabilmente continuerò a percorrere l’intera scala. Questo presuppone che io stia andando da qualche parte. E se mi sto muovendo, possiamo intuire che c’è un motivo ancora più grande alla base del mio spostamento, o perlomeno una decisione di fare qualcosa una volta raggiunta la fine della scala. Questa logicità delle azioni è comprensibile grazie alla nostra capacità di capire la coerenza. La esprimiamo in parole quando facciamo una promessa, ad esempio. Se una persona non fa quello che promette, quella è una persona incoerente.

Per quanto riguarda la congruenza, la cosa si fa un po’ più sottile, per cui se abbiamo fatto due scalini probabilmente ci aspetteremo di trovare un terzo scalino in una posizione simile, con dimensioni simili e consistenza simile. Non ci sarebbero problemi se i primi due scalini fossero di pietra, ed i successivi di legno ondulato e nodoso. La congruenza della scala come ente fisico è in qualche modo mantenuta a livello di significato ma non a livello di parola, tanto che posso dire di aver salito (o sceso) una “scala,” ma questa semplice parola non darà mai i dettagli sopra esposti, almeno che non si sostituisca la parola scala con una parola specifica per quel tipo di  scala (usando cioè un nome specifico, la cui definizione identifichi una scala con particolari proprietà utili a descrivere l’ente realmente esistente.). Però, se al posto del terzo scalino c’è uno scivolo, la scala non è più congruente con l’idea stessa che mi ero fatto, ciò non toglie che la posso chiamare “scala” lo stesso abbracciando il senso ampio del termine così come ho fatto poco prima. La congruenza è un uguaglianza stilistica di elementi diversi tra loro; sono congruenti comportamenti che trasmettono un messaggio identico, anche il modo di esprimere questo messaggio cambia nella forma (parole, tono, gesti, espressioni, etc.).

Come usiamo a nostro vantaggio queste due definizioni nella vita di tutti i giorni, ed in relazione ai nostri rapporti sociali? In modo molto semplice. Quotidianamente, non facciamo altro che compiere atti coerenti/incoerenti e comportarci in modo congruente/incongruente. Per avere rapporti di amicizia, l’ideale sarebbe avere comportamenti coerenti e congruenti, ma gli esseri umani sono molto creativi, e riescono a creare rapporti presentandosi in ciascuna combinazione. Questo complica la comprensione e la coesistenza tra individui opposti e diversi.

Per fare amici, questi fattori sono fondamentali, poiché nelle prime fasi le persone sono sconosciuti che si squadrano, e cercano di capirsi per avere a che fare l’uno con l’altra nel migliore dei modi. Nei bambini, tali sfumature non hanno una grande importanza, ma già dall’adolescenza diventiamo tutti molto sensibili alle varie gradazioni comportamentali. Il bello è che quasi nessuno ci insegna verbalmente la differenza.

Comprendere la natura delle due qualità di base è necessario per raggiungere più scopi: una miglior comunicazione verbale ed un rapporto consistentemente piacevole. Le amicizie sono abitudini, in parte, perché si basano sulla nostra  creazione di comportamenti positivi verso gli altri, gesti che creano memorie positive a cui si attaccano emozioni che determinano l’epilogo della relazione.

Dal punto di vista della comunicazione, non si può non menzionare i tre diversi livelli di espressività:

  • Le parole –il livello di partenza dei nostri messaggi sono le informazioni ed idee veicolate dalle parole usate per comporre le frasi che pronunciamo.  
  • Il tono vocale –il mezzo diretto usato per veicolare emozioni primarie come rabbia, felicità, paura, etc.
  • Linguaggio del corpo –il contesto non verbale della comunicazione verbale, capace di apportare modifiche radicali ai significati espressi razionalmente od irrazionalmente.


Il linguaggio del corpo è spesso più indicativo del tono vocale, che a sua volta è più interessante delle parole –almeno stando alle statistiche raccolte dagli studi inerenti. Quando le parole sono espresse in modo confuso, o ambiguo, la nostra mente si affida agli altri elementi della conversazione per darci il senso complessivo di cosa sta avvenendo. Queste nostre decisioni generano una risposta emotiva sulla quale costruiamo un comportamento analogo.

Ora entrano in gioco la coerenza e la congruenza. Le espressioni facciali (od altri elementi del linguaggio del corpo in generale, così come parole e toni di voce) possono essere congruenti con il tono della voce usato, esempio: una persona ha un grande sorriso ed occhi illuminati dalla felicità mentre ci dice quello che le hanno riferito quando le hanno telefonato; la sua voce è squillante e positiva. Per capire la congruenza, facciamo ampio uso dell’empatia, ovvero la capacità di mettersi nei panni altrui. Se avessero detto a te una buona notizia al telefono, tanto da renderti felice, potresti avere una reazione simile alla sua? Se la risposta è sì, allora troverai che la risposta della ragazza è congruente all’idea che ti sei fatto se l’hai giudicata felice. Sei sempre e solo tu a dare il giudizio sugli altri in base alle reazioni che percepisci!

La decodificazione dei messaggi che carpiamo dall’esterno è realmente ciò che permette alle amicizie di nascere o morire. Non nascondiamolo: ci sono persone che non vorremmo mai avere intorno. Sono persone che non si “sanno comportare” ed in quel momento i nostri giudizi hanno una scaletta mentale in cui verifichiamo abilità per abilità tutte le qualità della persona, al fine di capire cosa è congruente con le abilità dei nostri amici (o della nostra idea di amico/a.).

La coerenza è semplicemente un fattore legato più all’esterno del comportamento od al giudizio complessivo dell’individuo. Se notiamo che una persona ha ricevuto una buona notizia ed è felice, ma l’attimo dopo il sorriso sparisce e ci urla contro… il nostro primo pensiero forse non riguarderà la sua capacità di saper controllare le emozioni, il nostro primo pensiero è più probabilmente uno di tipo giudicante, perché stiamo dando una valutazione alla persona, e con ogni probabilità non è una stima positiva.

fare amicizia

Una vita passata a tentare di fare amicizia con le persone sbagliate?


Al di là dei casi estremi, la nostra vita è piena di persone incoerenti ed incongruenti, o magari troviamo che le persone intorno a noi sono un po’ “strane,” ma le accettiamo. Come mai? Questa obbligata flessibilità crea confusione, e blocca molte persone. Molte persone hanno semplicemente paura di non saper gestire i rapporti sociali, e smettono di averne, perché non sanno leggere le risposte altrui, o non sanno come continuare una relazione che un attimo prima sembra andare in una direzione, e subito dopo tutto sembra fermarsi senza motivo. C'è chi pensa che le amicizie sono quelle che ti capitano quando sei bambino, e poi è difficile farne altre. Tutte paure alimentate dall'incuranza della nostra società.

Fare pratica con se stessi, in termini di comprensione dei fattori di congruenza e coerenza, è fondamentale per capire il nostro stile comportamentale, e successivamente per apprezzare di più gli altri. Le differenze rendono questo mondo più bello, ma all’inizio è facile cedere alla paura! Superata la paura, con un po’ di esuberanza, si può coltivare una nuova curiosità, rivolta verso quella tolleranza e flessibilità d’animo che ci permetterà di abbracciare tutte le capacità sociali, ovvero i vari modi in cui possiamo fare amicizia.

PS: per quanto riguarda “coerenza” e “congruenza” voglio specificare che tali condizioni possono modificare tutti e tre i livelli di espressività. Si può essere incoerenti con le parole, incongruenti nel vestire (linguaggio del corpo) ma congruenti con il tono, anche se incoerenti emotivamente con la notizia riportata. Etc. Il numero di combinazioni è altissimo. Per capire tutto quanto basta far pratica. La pratica calmerà e risolverà ogni preoccupazione. 

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