L’essere umano comunica non verbalmente in grandi quantità.
Una delle parti più comunicative ed ovvie (per la sua notevole dimensione) è il
busto, o torso toracico. Il movimento rotatorio del busto, unito alle basilari
nozioni di prossemica, rivela informazioni preziose che si integrano
meravigliosamente nelle capacità comunicative verbali.
Il nostro busto trasmette segnali di rispetto od avversione.
Quando la comunicazione verbale necessita di essere valutata nel suo svolgersi,
guardare il torace di una persona può rivelare momenti opportuni ad un
ulteriore spiegazione o rassicurazione, nonché confermare la buona riuscita
della conversazione.
Comunicazione non verbale e postura angolata.
Se immagini due persone che parlano, sicuramente visualizzerai
una loro postura, con uno dei due in una posizione che rivela in parte qualcosa
della loro conversazione: se le due persone si fronteggiano avrai una
sensazione diversa dall’immaginare due persone che parlano di cui una è girata
di spalle e l’altra le parla da dietro. Questo è il potere dell’angolatura del corpo. Del busto, ad
essere più precisi.
Quando parliamo con qualcuno, la posizione delle nostre
spalle, e quindi della nostra schiena o petto è in stretta relazione con il
significato della conversazione. Quando il nostro corpo è rivolto in modo frontale al nostro interlocutore,
abbiamo una conversazione diretta, rispettosa l’uno dell’altro (anche in
momenti di concitazione) oppure dichiaratamente ostile. In tal senso,
fronteggiare qualcuno vuol dire emettere un chiaro segnale.
Quando però assistiamo ad una digressione di questa
frontalità, abbiamo la generazione di un angolatura, ovvero la creazione di un
angolo tra l’asse virtuale del busto del nostro interlocutore rispetto alla
nostra posizione. In tal senso, due comunicatori possono inviare messaggi
diversi a diverse angolature.
Normalmente, percepiamo molte sfumature in modo
inconsapevole/istintivo, ma pochi sanno come usare l’angolatura e i suoi
significati. Perché voltare le spalle a qualcuno è diverso dal girarsi di 90
gradi o meno. I suoi significati sono poi resi complessi da altri due piccoli
fattori.
Innanzitutto, quando una persona ruota la posizione del torso possiamo notare un sentimento negativo
nel nostro ascoltatore o parlante, od un atteggiamento di distacco. Chi muove
il busto lontano da noi non è d’accordo con quello che stiamo discutendo,
oppure non c’è un interesse reale nella conversazione. Ogni conversazione ha
una sua quantità d’impegno, e se stando alla stazione quando parliamo con un
nostro amico questi ruota spesso il busto per vedere il tabellone degli orari,
sappiamo che il treno è molto più importante della nostra conversazione, o dei
suoi contenuti. Ovviamente, sta al contesto aiutarti a determinare l’intero
quadro e significato del suo atteggiamento nei tuoi confronti.
Prima di parlare delle peculiarità che rendono complesso
tale gesto, è bene far qualche esempio di casi in cui anche se sappiamo tutti
benissimo queste informazioni di base, non lo usiamo spesso per correggere il
tiro della nostra conversazione. Ecco alcuni esempi utili:
- Durante gli appuntamenti romantici –per chi è single, non concentrarti solo sul cosa dire ma guarda le reazioni del tuo partner. Se il suo busto non è rivolto verso di te, forse è l’ora di cambiare il ritmo dell’incontro. Inoltre, non aspettare che il partner ruoti il suo busto se non avete altre cose da fare: finisci l’incontro su di una nota positiva!
- Nella vita di coppia –il tuo partner accetta di fare le cose stringendosi nelle spalle e ruota il busto via verso di te quando dice “si, va bene”? Attenzione! Questa è un segnale che viene sottovalutato, ma è un chiaro indice di come sta andando la relazione!
- Nella vendita –un cliente ti sta dicendo che è interessato ma è voltato praticamente dappertutto tranne che verso di te? Eh… inoltre, stai attento a non voltare il busto quando parli con possibili clienti, o ti potrebbero ritenerti una persona meschina!
- In famiglia –capita sempre qualche litigio, e tra familiari può diventare facilmente difficile risolvere alcune cose. Non togliere mai il rispetto ai tuoi familiari voltandoti quando loro ti parlano! Le cose miglioreranno non sai quanto se continuerai a discutere in modo più rispettoso!
Arriviamo ora a contemplare due cose che possono darci
significati extra molto importanti, e che possono essere colti con calma, nel
corso della conversazione. In primo luogo, la
posizione della schiena. Una schiena
può essere flessa verso l’interno (come quando facciamo un inchino) oppure
dritta, ma anche concava verso l’esterno (come quando ci alziamo e stendiamo le
braccia per fare un po’ di stretching delle spalle.).
La posizione flessa
verso l’interno denota un qualche tipo di sottomissione, che dimostra un
atteggiamento remissivo. In altre parole, la persona in questione sta
accettando quello che diciamo e riconosce la nostra autorità in questione. È un
segnale positivo. Se la schiena è dritta,
la persona è attenta e c’è qualcosa che sta attirando la sua attenzione. Se la
schiena è concava, il segnale è
negativo: stiamo annoiando o dicendo cose della cui validità la persona è
davvero poco convinta.
Anche le persone ostili possono dimostrare così la loro
frustrazione e disaccordo (tutti hanno in mente la posizione di un oratore che
cerca consensi tra la folla quando sta pubblicamente criticando qualcosa: si
muove davanti al pubblico con le braccia aperte, i palmi alzati e la schiena
che mette in mostra il petto mentre si piega concava.). Una piccola menzione
sulla posizione concava va fatta per le persone estremamente timide: potrebbero
mostrare attimi di istantanea posizione concava, a favore del fatto che tale
posizione dimostra il passaggio e presenza di emozioni negative.
L’altro fattore di cui accennavo è il valore della posizione
del busto quando si è seduti. A
seconda della posizione delle sedie, alcune posizioni possono cambiare. Le
regole fino ad ora citate restano valide, e si dovrà solo stare più attenti ai
cambiamenti del corpo, che potrebbero essere diversi dalla posizione in cui
siamo seduti o dalla posizione delle sedie. Quando due persone che parlano con
sedie poste accanto (come due sedie attaccate al muro o seduti su una panchina)
la posizione neutrale che equivale alla posizione frontale è la posizione in
parallelo, dove il nostro modo di sedere specchia la posizione dell’altra
persona. Modifiche a tale posizione possono rivelare di tutto, dalla stanchezza
fisica dovuta alla posizione innaturale al disaccordo o mancanza di interesse.
Per concludere, i fattori aggiuntivi vanno integrati alla
posizione angolare del busto, rendendo così più facile il capire il significato
di una persona che si volta via da noi grazie alla posizione della schiena:
molti bambini piccoli voltano il loro busto mostrando il petto per la rabbia;
molti ragazzi quando sono sgridati dai genitori ruotano il torso flettendo di
poco le vertebre più alte a dimostrazione della propria situazione negativa,
riconoscendo però l’autorità genitoriale; molti adulti fingono di essere
interessati ma drizzano la schiena solo quando si muovono quel tanto che basta
per lanciare un occhiata verso quella o quell’altra direzione. Tutto comincia
ad avere più senso, quando prestiamo attenzione a questi piccoli elementi.
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