Gestire le emozioni come un professionista: pratiche salva vita.


gestire le emozioni
Il nostro corpo è uno strumento che gestisce sia il mondo esterno, ed il mondo interno. Da entrambi i lati, arrivano stimoli. Questi stimoli permettono di comprendere una realtà esterna (attraverso le emozioni e le percezioni) od interna (attraverso i pensieri e la memoria.).

Le emozioni sono una risposta, ovvero un effetto stimolato da una causa. Diverse cause scatenano diverse emozioni. Non tutte le emozioni provate sono sempre la risposta più ottimale. Spesso apprendiamo dall’esperienza diretta che determinate emozioni sono il frutto di vecchi modelli comportamentali, ormai diventati un abitudine dura da cambiare. Ma quando questi vecchi comportamenti non sono accettabili od utili, ecco che abbiamo bisogno di intervenire in prima persona.

Il problema e la soluzione: le emozioni.

Per gli individui che non hanno esperienza con le emozioni, per traumi o problemi, alcuni casi potranno apparire poco facili. È estremamente importante capire che, per qualsiasi cosa, niente diventa facile fino a che non ci si è applicati a sufficienza. Prima bisogna capire, poi ottenere risultati. Ma se è difficile quale emozione si prova, allora starà a te prendere la cosa con la calma dovuta, e non arrenderti mentre usi tecniche diverse per far fronte a questi altri problemi.

Premesso che la persona che necessita di sapere come gestire le emozioni è una persona che conosce quale emozione forte lo attanaglia, ecco il vero problema da superare: l’emozione suscita una reazione, o impedisce (previene) un comportamento dall’essere ultimato.

Lo scopo che si deve ottenere è il comportamento desiderato,  ed il modo attraverso cui arriviamo al comportamento si crede che sia il modo in cui si gestisce le emozioni (che compaiono durante quell’atto.). Ma questa ultima condizione non è sempre vera.

le emozioni
Le emozioni non hanno una base razionale. Sono irrazionali, e talvolta sono processi che provengono da una lunga storia personale. A volte, la causa alla radice del problema è così profonda e mescolata con altri fattori, che le emozioni sono semplicemente un extra del tutto ininfluente. A volte, le emozioni sono solo una distrazione che ci impedisce di vedere il reale problema. Ecco come avvengono alcune sedute dal terapista, il quale con qualche “parola magica” mette tutto a posto.

Prima cosa è porre la propria attenzione verso ciò che vogliamo davvero. Ogni emozione deve essere vista come una sorta di piatto secondario, un contorno, oppure un semplice ornamento. Ha un suo chiaro significato, ma non sempre fa parte integrante dell’esperienza sensoriale solamente perché è presente.

Quando controlliamo la propria attenzione, è più facile identificare e capire cosa sta succedendo: il problema alla base è una fobia? Siamo onesti con noi stessi? Ci stiamo basando su reali fatti accaduti? Sappiamo identificare l’opposto di ciò che stiamo vivendo? Tutte queste domande devono trovare una risposta, ed è fondamentale completare anche questa parte del lavoro, e non solo sapere le tecniche per affrontare la crisi momentanea.

Ogni tecnica è efficace perché permette di avere un modo per spezzare la catena di eventi negativi. La radice del problema deve essere trovata e risolta, altrimenti le tecniche con il tempo perderanno efficacia.

Ecco come si può intervenire sulle proprie emozioni:
  • concentrarsi su un diverso input sensoriale. Le emozioni sono frutto di stimoli esterni, quindi fornendo altri stimoli sensoriali velocemente, potremo interrompere l’ormai conosciuto circolo vizioso. Un esempio, è una sensazione di ansia che viene immediatamente interrotta (prima di diventare ingestibile) tamburellando le dita su di una superficie, dapprima con le falangi, poi con le unghie (per provocare suoni diversi su cui potersi concentrare)
  • resettare la propria percezione mentale e fisica. Questa tecnica antica di millenni è la semplice respirazione diaframmatica. Puoi trovare video su Youtube, ma di fatto è solo un profondo respiro “di pancia” fatto estremamente lento sia in inspirazione che espirazione (prima di inspirare si svuota completamente la pancia ed i polmoni.) L’effetto calmante è un processo fisiologico insito nella nostra natura, e riporta la nostra consapevolezza al qui ed ora. Ottimo per fermare qualsiasi crisi, in quanto permette di offrire una “pausa” al tuo sistema mentale e fisico. Che dire delle persone che potrebbero vederti fare questo grandissimo respiro? Chi se ne frega. L’importante è star bene (ricordati sempre l’importanza di avere uno scopo preciso,) ecco la risposta
  • disperdere ogni emozione ammettendo verbalmente le emozioni che stiamo provando. La sincerità è una qualità che permette di riottenere velocemente il controllo. L’espressione verbale, o l’esecuzione scritta, permette di intervenire nei processi mentali. Per semplificare, è come se il nostro corpo fosse un computer con tanti programmi accesi e funzionanti. Esprimendo le emozioni in modo verbale o scritto, chiudiamo questi programmi che sono partiti da soli, e riotteniamo in possesso di energie preziose, che altrimenti sarebbero state sprecate in queste inutili espressioni. Se stai conoscendo la ragazza dei tuoi sogni, e sei nervoso, ammettilo con sincerità. Subito dopo sarai più rilassato, e pronto a fare la tua mossa (la sincerità però non è un sostituto delle abilità sociali necessarie ad avere successo)
  • riaffermare il proprio scopo. Quando il problema emotivo impatta sulla nostra capacità mentale (un problema che hanno più le persone incapaci di provare emozioni, o con problemi legati alla sfera emotiva) dobbiamo far dominare la nostra parte razionale. Una tecnica del genere potrebbe non funzionare per chi soffre di vertigini, e deve camminare dritto su di una trave a 700 metri d’altezza (ovviamente senza rete,) ma può funzionare davvero meravigliosamente con alcune persone che hanno comportamenti disfunzionali, come chi urla e non riesce a controllare la voce, quando vuole ottenere qualcosa. Se il comportamento è completamente fuori dalla nostra percezione, ricordarci lo scopo deve permetterci di tornare a notare le differenze tra ciò che abbiamo, in termini di risultati, e ciò che vorremmo.
In tutti i casi, si tratta di creare una nuova sensibilità. Così come possiamo imparare a percepire diversi tipi di battito cardiaco tramite solo la semplice capacità tattile della pelle, anche per quanto riguarda il nostro problema e le nostre emozioni possiamo individuare più stadi. Parti con l’individuare l’inizio, il mezzo e la fine. Cambia qualcosa, e trova il modo. A volte serve tempo, ma l’impegno che ha successo avrà successo per tutta la vita: un risultato che vale la pena raggiungere.

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