La nostra voce è il veicolo attraverso cui una miriade di
informazioni prendono forma: parlare, cantare, informare, ed altre migliaia di
cose possono essere fatte tramite lo strumento identificato dalla vibrazione
delle corde vocali.
La nostra gola è il posto dove fisiologicamente rintracciamo
le corde vocali, che sono il meccanismo vibrante che ci permette di emettere i
suoni. Le vibrazioni seguono il flusso d’aria dei polmoni per uscire dalla
bocca o dal naso, determinando la qualità dei suoni udibili.
La scelta di schiarirsi la gola.
La glottide
è un meccanismo che può essere interessato da sentimenti negativi di
disaccordo, stress ed insicurezza. Per arrivare ad attivarsi inconsciamente, la
stimolazione interna percorre un lungo viaggio, che solo dopo vari passaggi
arriva ad interessare il bulbo che trasmette lo
stimolo necessario a far contrarre i muscoli intercostali. Una volta che i
muscoli intercostali si contraggono, l’aria si preme contro la glottide chiusa, che
vibra nel classico suono di chi si schiarisce la voce.
Per chi ha problemi a identificare di quale suono stiamo parlando, sarà di sicuro
aiuto immaginarsi il gesto quando è fatto in modo consapevole. Quando si vuole
presentare qualcuno a degli amici, o prendere l’attenzione per dire qualcosa di
importante, ecco che è facile ascoltare lo schiarimento vocale. A volte, è
preannunciato da dei colpi di tosse, ma è il significato atavico dello schiarirsi la voce che permette di
cogliere l’attenzione generale!
Il rilascio di aria dai polmoni è un attività consapevole ed
al tempo stesso automatica. Come esseri umani, siamo naturalmente consapevoli
delle variazioni legate allo strumento respiratorio. Cosa c’è di caratteristico
in un gesto vocale come lo schiarirsi la
voce?
Innanzitutto, l’eccezionalità del gesto è determinata dalla
sua veemenza. A seconda dalla
potenza del rumore emesso, siamo in grado di percepire diversi significati. Un
suono basso e profuso può suggerire un disaccordo, ma un rombo alto ed
esplosivo ci fa subito percepire una minaccia. Non a caso, questo suono alto e
forte viene usato dagli scimpanzé che ne fanno un uso simile all’abbaiare
canino. Come gesto, dimostra la presenza di sentimenti negativi.
La posizione del
gesto durante il parlato ci chiarisce invece le intenzioni del parlante. Spesso, chi emette
sospensioni vocali (suoni del tutto simili allo schiarirsi la voce, diversi
solo perché più volte sono posti a seguito di vocali finali in una parola,
oppure allungando la normale durata della vocale finale) durante l'esecuzione stessa della frase dimostra incertezza. Per tale
motivo, spesso sin da scuola si tende ad insegnare di non porre quei fastidiosi
suoni come “eh, uhm, ah, uh” che vengono puntualmente usati durante le
interrogazioni.
I docenti sono la prova vivente che anni di professione non
cambiano la natura umana. Il motivo per cui odiamo sentire quei suoni durante il
parlato altrui è proprio legato al loro significato nascosto. A volte però, gli
stessi suoni rendono più bello un discorso. Di solito, possiamo annotare che:
- quando il suono viene posto durante l’esecuzione pratica della frase, l’ascoltatore percepisce insicurezza nel parlante;
- quando il suono sostituisce una naturale pausa (diventando cioè una reazione innaturale) il soggetto parlante ci appare più ingannevole e poco credibile;
- quando il suono segue una naturale pausa, od un ritmo armonico della voce, può suggerire qualità positive nel parlante, come passione e ricercatezza (come nel caso di chi sta cercando di dire la parola giusta;)
- quando il suono proviene durante una fase di ascolto (spesso sostituito anche dal colpo di tosse secco) in cui il soggetto si suppone stia zitto, il parlante recepisce quasi sempre negativamente il gesto della persona che lo ha interrotto, e lo traduce come un gesto di scetticismo.
A volte è difficile controllare questi suoni, perché la loro
funzione è proprio quella di liberare la glottide, e permettere di parlare più
chiaramente. Per evitare problemi (o se hai notato che il gesto si presenta da
solo più volte,) consiglio di seguire questa procedura alternativa per ristabilire
la corretta pressione nella gola. Seguendo queste istruzioni, la necessità di
schiarirsi la gola decadrà automaticamente:
- ispira naturalmente, e trattieni il fiato sigillando le labbra;
- prova ad espirare mantenendo la bocca chiusa (questo creerà una leggera pressione nella gola;)
- mantieni la pressione per qualche secondo, sempre a patto che sia sopportabile, e non ti metta a disagio (lo scopo è pressurizzare bene la gola in modo omogeneo, non diventare paonazzi;)
- lascia infine uscire l’aria, e deglutisci una o più volte. La gola ora è aperta e completamente funzionale.
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