Fare carriera non è mai facile. La competitività che
troviamo in diversi livelli di successo è sufficiente a far demordere i meno
convinti. Bisogna avere una grande forza d’animo per arrivare là dove pochi
arrivano. Inoltre, non tutte le scelte sono facili, e si deve considerare che
la corruzione esiste e può esistere in qualsiasi vertice e struttura, sia esso
di stampo sportivo o professionale.
Eppure, nonostante tutti i problemi, vediamo che molti ce la
fanno. Risulta quindi utile stilare un memorandum per riassumere le qualità
sempre attuali che trasformano i giovani talenti in vere e proprie stelle del
mondo dello sport, spettacolo e mondo professionale.
Giovani promesse: come avere successo
Il primo passo è spesso l’ultimo per i veri talenti.
Innumerevoli biografie di persone di successo ci portano ad osservare un elemento
importante della psicologia di questi individui: il loro obbiettivo.
Non esiste una vera e propria persona di successo che non
avesse chiaro in mente il proprio obbiettivo prima di intraprendere il proprio
percorso. Persino i “famosi per caso” devono a sé stessi e non altri la propria
fortuna. Inconsciamente, i desideri sono ciò che ci muovono verso scelte
definite e diverse da altre. Quindi, avere in mente cosa si vuole davvero è tutto. In altre parole, è l’unica cosa che
conta.
Seppur controversa come idea, potremmo definire la corruzione
stessa il successo di individui che sono riusciti a portare a termine i loro
obbiettivi. Molti lavorano anni, altri seguono vie diverse. Le giovani promesse
sono spesso persone che si trovano a percorrere percorsi che sono supportati
dai genitori. Loro hanno una marcia in più, perché hanno ricevuto il supporto
dei genitori. Questo è molto importante, ma può essere anche una limitazione
fortissima.
Il pericolo maggiore è che i figli siano usati come
strumenti. Un figlio non deve mai prendere il posto dei mancati successi dei
genitori. Sembrerebbe una cosa da telenovela, eppure succede. In Italia
soprattutto, dove è tradizione passare l’attività professionale di padre in
figlio. Non si capisce ancora che non è la forma più redditizia. Si privilegia
la comodità, ma si rifiuta di considerare il cambiamento di un mondo dove le
scelte che facciamo si trasformano nel tenore di vita che ci possiamo
permettere.
Oggi bisogna avere idee chiare, e convinzioni resistenti e
forti. Il futuro ed il successo si guadagnano con l’impegno e la cognizione
di ciò che si sta facendo.
I passi pratici da intraprendere
Qualunque sia il percorso da intraprendere, i giovani talenti o i genitori devono
capire che l’allenatore, o mentore, che formerà il giovane è tutto ciò che
conta nel determinare il successo futuro.
Per prima cosa bisogna quindi accedere al miglior supporto possibile. Le persone
valgono oro non solo per le informazioni, ma anche per le conoscenze in termini
settoriali e di conoscenze. Esistono persone che hanno un ampio bacino di
risorse, altre che ne hanno meno. Più risorse si hanno, più facile sarà
apprendere le sfumature di complessità del proprio campo.
Una volta trovato l’allenatore, bisogna lavorare su se
stessi. Questo deve essere compito dell’allenatore, ma è dovere nostro non
demordere mai ed investire su se stessi.
Non si finisce mai di imparare. È vero, e vale la pena ricordarcelo ogni
giorno. Quando si può imparare una nuova cosa, o permettersi di accedere a
lezioni e corsi specifici, è sempre una buona idea pianificare la nostra
presenza in tali corsi di eventi.
Una volta che si è
preparata l’avventura, bisogna conoscerne le tappe. Informati sul modo per
salire di livello, direttamente dal tuo insegnante. Devi aver chiaro da subito
il primo scopo del tuo allenamento. Quasi tutte le carriere partono con una
persona da impressionare, il corrispettivo di un talent scout o figura esperta che può permetterti di salire di
livello, e funziona da valvola regolatrice tra il mondo specifico in cui vuoi
entrare, e tutto il mondo amatoriale.
Diventare efficienti nel proprio campo vuol dire accumulare conoscenze e competenze che devono costruire una propria identità. A volte tale identità può sembrare arrogante agli occhi
dei non esperti, ma quello è un problema dei non esperti. Un professionista che
rimane umile, e sa che c’è sempre chi è migliore di noi, non si cura di ciò che
dicono chi non ha speso un terzo dell’impegno che abbiamo speso noi. È facile
criticare e giudicare. E chi non ha nessuna qualità, non può far altro che
quello.
Il successo non viene solo dal seguire le regole, quindi una
volta mappato il percorso da seguire, bisogna sempre stare con le orecchie
dritte per cogliere le occasioni che
possono darci aiuti, o spinte improvvise e miglioramenti. Non è raro che le
vere promesse si allenino così tanto da non andare nemmeno alla scuola dell’obbligo.
È un dato di fatto che dovrebbe sconvolgere, eppure quando si profila un futuro
di successo, tutti sono più flessibili e meno rigorosi. Le scuole stesse di
oggi non disdegnano di offrire programmi “facilitati” alle promesse famose, pur
di prendersi un briciolo di pubblicità. Il mondo va in un certo modo, e bello o
brutto che sia, bisogna non ignorare questi meccanismi.
Man mano che si accumula esperienza diventa essenziale anche
scoprire i limiti della propria figura professionale. Le regole base, ciò che si può e che non si deve fare. Perché non c’è
niente di più tragico che sforzarsi per entrare in un ambiente da cui si viene
espulsi a causa delle sue dinamiche interne.
I genitori
assurgono ad un ruolo determinante per i propri figli. Devono fare scelte a
volte severe, a volte acuminate. Devono saper rischiare, e sapere che a volte
ritirarsi vuol dire perdere tutto. A volte ritirarsi vuol dire cedere, a volte
può voler dire salvare l’incolumità del proprio figlio. Non sono scelte facili,
e non ci sono supporti reali per questi genitori. La loro lungimiranza,
apertura mentale e saggezza (derivata sia dall’intelligenza di cose studiate
che dal buon senso comune) determinerà buona parte del successo del proprio
figlio. I giovani talenti alla fine
hanno solo i propri genitori come fari nella giungla che è la nostra società.
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