Come superare le proprie paure grazie alla Scienza

come superare le proprie paure
Le paure sono emozioni, ed esistono per scopi precisi. Dal punto di vista evolutivo, sono un lascito dei nostri avi. Dal punto di vista psicologico, rappresentano una mappa intuitiva del mondo pericoloso che ci circonda. Dal punto di vista linguistico/artistico, sono l’espressione di una parte precisa del nostro io.
È naturale voler sapere come superare le proprie paure perché in gioco ci sono sia la nostra libertà che il nostro benessere. Le paure sono sempre viste come limiti, e la stragrande maggioranza di esse sono percepite come perenni. Ma le paure sono state apprese, e come tutte le nozioni, possono essere manipolate.

Combattere l’ansia e le paure interiori.

combattere l ansia
Quando parliamo di come superare le proprie paure, si deve specificare la propria paura. Vi è differenza tra diversi tipi di situazioni, poiché diverse paure possono essere affrontate in modi differenti. Aiuta quindi avere un approccio sistemico, che aiuti ciascuno a capire in che modo poter superare le proprie paure a seconda della natura delle stesse.
Le paure che sono associate con il mondo sociale, e che sono legate a stati negativi od ansiosi in presenza di altre persone, sono spesso legate a problemi di autostima e quant’altro riguardi noi stessi come individui. Si tratta in questo caso di paure legate ad una mancanza di senso, ordine o significato.
Nel corso della Storia, diverse persone con personalità afflitte da paure sociali hanno trovato conforto e sollievo nella Matematica. Questa scienza dalle regole rigide quanto scardinabili è stata da sempre un valido aiuto per certe persone, tra cui molte che hanno contribuito a fare la Storia stessa. Come mai?
Ogni individuo reagisce alle emozioni in modo diverso. Le scienze hanno un vantaggio, in quanto seguendo il modello scientifico e razionale, annullano le emozioni. Le emozioni sono irrazionali, e non si collegano troppo bene con la Logica e le varie forme di pura razionalità, che le varie forme di scienza incarnano. Per capire come superare le proprie paure, si deve prima comprendere le proprie qualità in quanto individui umani, ed indagare le nostre capacità.
Le scienze ci mostrano come riusciamo ad evolverci mentalmente dalle semplici condizioni naturali. Sempre guardando alla matematica, una delle scienze più antiche, possiamo scoprire quanto semplici passi in avanti hanno atteso a volte anche millenni. Ad esempio, i romani ed i greci non usavano i numeri che usiamo noi oggi, e non avevano il concetto dello zero. Tuttavia, sono riusciti a studiare la geometria e calcolare persino la circonferenza della Terra grazie ad un bastone, e le misurazioni dell’ombra proiettata da quel bastone e dell’ombra registrata nello stesso periodo in un’altra area del mondo.
Se tutto ciò che conosciamo della Matematica fosse eradicato dal mondo, qualunque superstite avrebbe le stesse possibilità di riscoprirne i concetti. Ciò ci insegna quanto preziosi siano i risultati positivi ottenuti, e quanto sia vantaggioso ricercare il sapere altrui, purché si dimostri valido e veritiero. Con le paure, accade lo stesso. Ogni tua reazione negativa che percepisci come paura è in realtà una associazione mentale fatta in passato, che innesca una precisa reazione al momento in cui tali fattori scatenanti (o fattori simili) si ripresentano.
Le paure interiori sono spesso causate da abitudini sbagliate, apprese o perseguite, che danneggiano l’individuo fino ad instaurare una reazione negativa (è il caso della paura del giudizio degli altri), altre paure possono essere di origine esterna, ed è utile trattarle con terapie mirate a creare una desensibilizzazione ed integrazione progressiva. L’ipnosi è utile in questi ultimi casi.

Affrontare le paure da soli si può?

avere paura di tutto
Smetti di avere paura di tutto e considera le tue opzioni. Cosa ti accadrà se non risolvi le tue paure? Come potresti aver impiegato il tempo guadagnato da una cura effettuata anni fa?
Sicuramente, per la maggior parte delle persone l’imbarazzo di chiedere aiuto è un problema. La cura migliore per questi individui è ragionare e capire che è proprio per la propria riluttanza a cambiare che non si raggiunge alcun cambiamento. Se ciò che fai e che hai fatto non funziona, o ti piace perdere tempo oppure devi realizzare che le tue risorse e conoscenze non sono sufficienti a darti il cambiamento che vuoi.
L’aiuto esterno deve essere visto come un modo per raggiungere risultati velocemente, senza perdere il tempo. Puoi farti sempre una ragione per superare un imbarazzo, ma non puoi riprenderti il tempo speso a subire il destino a cui ti condanni da solo preferendo l’imbarazzo a ciò che viene dopo la liberazione dal problema. Se si vuole trovare la motivazione necessaria a trovare velocemente il coraggio per superare le proprie paure, si deve concepire la risoluzione come una conseguenza necessaria, nonchè indagare cosa si farà dopo.
Inoltre, si deve ricordare che un aiuto è solo questo. Alla fine, il cambiamento è sempre individuale. Gli altri danno solo risorse che tu non possiedi. Nel caso in cui tu voglia combattere l’ansia, devi prima concepire che l’ansia è una emozione negativa che non ha poi molto a che fare con la tua capacità di avvicinare gente sconosciuta. Tu non controlli forse la reazione emotiva, ma controlli le gambe e l’articolazione della bocca. Se anche tu notassi che non riesci a muovere la bocca in presenza di altri, puoi superare il problema scrivendo una lettera da consegnare.
Affrontare una paura in modo sistemico vuol dire avere un piano di azione, una strategia per affrontare la paura. Come superare l’ansia se non si è disposti ad analizzare l’ansia da prospettive diverse? È impossibile! Eppure è ciò che fanno molte persone. A volte, non è l’ansia ma un’altra convinzione.
L’associazione tra reazione emotiva e comprensione razionale non aiuta di per sé a guarire un individuo. In altre parole, non basta sapere perché facciamo una cosa per controllare il decorso di una reazione fobica. Se ti sale la paura, è più utile avere delle abitudini positive (dei comportamenti) da utilizzare per minimizzare l’impatto negativo della paura, invece di sapere il perché stai provando quella paura. Un caso eclatante è la paura dell’altezza, che può indurre il soggetto in uno stato di malessere fino allo svenimento (con tutti i rischi per la salute che ne derivano.).
Studiare varie aree dello scibile umano aiuta da sempre le persone a conoscere se stessi. La medicina è utile per indagare il proprio corpo e le proprie qualità. La musica per sviluppare il senso del ritmo. La chimica ci insegna ad osservare il mondo. La filosofia ci spinge su un piano mentale percorso da millenni. In parole ancora più semplici, le scienze ci ricordano che cambiare è possibile. Necessitiamo solo di una buona attitudine: devi essere pronto a mettere in discussione ciò che ritieni essere vero.
Devi separare ciò che è vero da ciò che è utile, imparando ad usare anche ciò che è utile pur non essendo vero. Tali nozioni possono sembrare enigmatiche, oppure ti può sembrare che non stia rivelando molto, ma lo scopo di questa introduzione è istigarti a muovere i tuoi passi verso il cambiamento. Il superamento di qualsiasi paura non è altro che la ripetizione incessante di questo processo. Gli altri hanno paure, ne acquisiscono allo stesso modo. Le superano semplicemente in modo più veloce.

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Blocco emozionale: Come superarlo senza ipnosi

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In terapia, i blocchi emotivi sono una delle forme più comuni che si riscontrano. La definizione stessa di blocco emozionale può generare problemi nell’individuare il modo risolutivo migliore, cioè come superarlo al meglio.
Per affrontare l’argomento con semplicità, può essere utile avere una introduzione al concetto di blocco emozionale. Potrai costruire così una base di informazioni sulla quale immagazzinare i principi cardine, grazie ai quali potrai individuare l’area che ha più bisogno di attenzioni terapeutiche.

Blocco emozionale cos’è?

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Se non riesci a fare qualcosa che desideri fare, quasi sicuramente vi sono delle difficoltà che impediscono il raggiungimento dell’obbiettivo prefisso. Cause comuni sono la mancanza delle informazioni corrette (il Know-how) e l’inesperienza. Tuttavia, come sa bene chi cerca lavoro senza trovarlo, è difficile risolvere un “problema” se manca chi può risolvere quel problema. Il blocco emozionale è un problema accessorio, consequenziale o collaterale. Vediamo cosa vuol dire tutto ciò!
Usando sempre l’esempio di chi non trova lavoro, se si guarda alle “soluzioni” proposte (non sono soluzioni, e questo complica maggiormente l’esperienza degli inesperti e dei giovani che non sanno stabilire la differenza tra verità e bugia quando si tratta di consigli esterni), se non c’è un lavoro, uno il lavoro se lo crea. Questo tentativo di sopravvivere alle avversità è molto simile al modo in cui si crea un blocco emozionale.
Quando si incontra un problema, anziché affrontarne le cause, spesso le persone giustificano i propri insuccessi, ed evitano di analizzare razionalmente la situazione. In altre parole, se il lavoro manca, l’unica soluzione è rivedere il sistema che genera i posti di lavoro, perché non è certo colpa di quante persone o mezzi esistono in un dato spazio, in quanto il lavoro rappresenta un rapporto basato su una remunerazione ed un semplice scambio di beni e servizi. Eppure, pur di non perdere dei privilegi, chi ha di più istiga chi ha di meno ad adeguarsi e non pretendere ciò che gli spetta. Chi ha di meno crede alle bugie, e sta al gioco che sfavorisce se stesso e gli altri. Se poi scopre la bugia, può denunciare il fatto o può essere corrotto e corrompere, per ottenere dei privilegi. Lo stesso accade con le emozioni.
Le emozioni non hanno una origine razionale. Definiamo tutte le emozioni come irrazionali, perché vanno e vengono da sé. L’amore è frutto dell’industria letterale, che doveva vendere libri. L’amore è cambiato nei secoli o dopo l’avvento della stampa? No. È cambiata la percezione dell’amore. La definizione di un’emozione è difficile perché soggettiva, e soggetta agli usi e costumi del tempo. Lo si vede con il concetto della bellezza estetica, che cambia ogni “era”, a seconda di chi governa.
Quando si ha una qualunque disavventura, oppure ogni qualvolta che si fallisce nel raggiungere un obbiettivo prefisso, si ha la possibilità di essere sinceri con se stessi, o mentire a se stessi. Rileggi la favola della volpe e dell’uva per approfondire il concetto. Il meccanismo è disponibile anche per le vittime di trauma, che possono in questo modo proteggere la propria mente dagli orrori chiusi “al sicuro” dietro ad uno spesso ed impenetrabile blocco emozionale.

Blocchi emotivi: rimedi senza ipnosi.

blocchi emotivi rimedi
Con i blocchi emotivi i rimedi sono sempre gli stessi da millenni, e si basano sul fortificare se stessi per diventare forti da poter affrontare ciò da cui i blocchi ci dovrebbero difendere.
L’ipnosi aiuta ad affrontare alcuni tipi di blocchi, ma come accennato sopra, ci sono diversi tipi di blocchi. Alcuni sono accessori, cioè stupidamente innescati dal soggetto che volontariamente preferisce l’immaturità al raziocinio. Un esempio è la persona un po’ zotica che ti dice che ha poco tempo per studiare, o che ha pensieri per la testa. Tutti hanno problemi, così come tutti hanno la possibilità di risolvere i problemi con apposite soluzioni. I problemi senza soluzioni non sono problemi in primo luogo. Ma convincersi che un problema impossibile da risolvere esista è immaturità. L’essere umano si adatta e sceglie sempre la soluzione più semplice, guadagnando così pace mentale ed energie, ma non accettare la realtà è pura stupidità, che con il tempo ripaga con dei blocchi emozionali difficili da eliminare.
I blocchi emotivi consequenziali derivano da situazioni in cui è venuta meno la propria fermezza. Talvolta, si calpestano i propri principi, specialmente durante le relazioni. Si può dare una possibilità in più a chi non se la merita, oppure si può accettare la propria condizione sociale di minoranza senza aver mai impiegato il tempo necessario ad imparare i propri diritti in primo luogo. Questo genere si blocchi emotivi si basano sempre su una buona parte di immaturità, ma non sempre volontaria. Spesso contestuale, è più facile rinunciare che non demordere, ma la propria coscienza registra l’accaduto e non te lo può perdonare, perché sa che hai ceduto. Ne è prova il fatto che quando si è ignari di qualche ingiustizia, non si hanno conseguenze, mentre quando se ne è consapevoli anche in gradi diversi, magicamente è l’inconscio che non ti fa star bene con te stesso/a.
Il blocco emozionale collaterale è invece il tipo di blocco difensivo che è stato introdotto prima. Quando si subisce un ingiustizia, o si instaura un trauma, il blocco emozionale è quantomeno frequente, perché è come un muro di cemento che si frappone tra il ricordo ed il dolore. Con il tempo, lavorandoci, il muro può diventare prima opaco e poi trasparente, talvolta assottigliarsi e raramente infrangersi. Sono casi speciali seguiti e da seguire con professionisti personali. La reazione è non tanto diversa sul piano tecnico quanto sul piano individuale, perché non di rado è frequente la vittimizzazione dell’individuo, che non perdona a se stesso/a la propria ingenuità, immaturità e quant’altro.
L’immaturità diventa quindi il concetto principale sul quale ho deciso di intessere questa breve presentazione. Ci sono diversi fattori che comportano all’instaurazione dell’immaturità, tra cui la volontà, la carenza di informazioni, il culto dell’ignoranza, i modelli familiari e genitoriali e molto altro. Per semplificare e rendere il concetto fruibile ad un vasto pubblico, è utile considerare la propria progressione individuale: come descriveresti il tuo percorso individuale verso la maturità? Quale è il tuo precedente traguardo raggiunto, e quale il tuo prossimo da raggiungere per migliorare la tua consapevolezza di te e del mondo che ti circonda?
Il mondo del self-help gioca sulla necessità di auto-definizione di ogni essere umano. Volendo offrire “soluzioni” e strategie vincenti, a volte si perde di vista il fattore principale, e cioè che tutte quelle soluzioni sono state inventate da qualcuno, e tutti quei qualcuno avevano in comune la volontà di auto-definirsi per un motivo pratico. In altre parole, se non si vuole maturare, e se non si lavora sul concetto di maturità a livello mentale, per se stessi, le strategie saranno sempre di poco aiuto.
Si deve quindi cominciare con il definire il proprio percorso, comprendendo il presente e le necessità. Essere sinceri con se stessi deve diventare un abitudine per chi non ha un dialogo con se stesso/a. Imparare a dire la verità e non mentire richiede tempo. I fondamentali sono la base di qualsiasi gioco, e la costruzione della personalità non è un gioco diverso dagli altri. I blocchi emozionali offrono un livello di complessità che si può essere capaci di affrontare senza ipnosi solo dopo un valido percorso individuale nelle aree in cui vi è più carenza, non tanto per crescere la quantità di informazioni riguardo ad un concetto, ma quanto alla capacità di migliorare se stessi verso il precostituito obbiettivo mentale della personalità che desideriamo diventare.
Facciamo un esempio per semplificare questo punto: se tu hai avuto una brutta esperienza con un partner e non riesci più a guardare questa persona in viso quando vi incontrate, la reazione è probabilmente emotiva, ed il blocco emozionale che ti fa scattare la testa via dallo sguardo dell’individuo in questione è una reazione. Solamente tu puoi definire quel blocco come accessorio, consequenziale o collaterale. Ma devi essere sincero/a con te stesso/a. Immaginiamo, per bene dell’esempio, che sia un caso stupido, di volontaria immaturità.
Quando la stupidità prevale, la volontà è centrale nel generare il comportamento sbagliato, che con il tempo diventa più una versione affinata ed economica della volontà originale, fino a perdere anche i tratti essenziali. Si può quindi avere l’effetto finale del guardare altrove, anche a discapito della propria sicurezza (camminando contro un palo, ad esempio.). Questo esempio si basa sull’acquisizione di un comportamento sbagliato.
Volontariamente si è deciso di rispondere in un certo modo, ed a seguire, il corpo si è adattato all’insieme di movimenti necessari ad ottimizzare il movimento desiderato del guardare altrove. Vi sono quindi molti modi di intervenire sul comportamento sbagliato, e dipende dal gusto del terapeuta o del soggetto. Senza scomodare un terapeuta, la forma tradizionale è il “chiedere agli amici”. Sbagliatissimo per la stragrande parte dei casi, l’amico (che immaginiamo essere saggio) consiglia di invertire il comportamento partendo da un particolare simile a quello del vecchio partner.
Poiché il vecchio partner veste sempre di rosso, l’amico suggerisce cioè di creare un nuovo comportamento, con chiunque, affinché ogni volta che vede qualcuno vestire di rosso, tu abbassi lo sguardo anziché voltare la testa, osservando la spalla sinistra dell’individuo che veste di rosso. O i piedi se si sente ancora troppo imbarazzo, etc. Come già detto, questo è un esempio giusto per introdurre la correzione comportamentale.
Altri metodi più psicoanalitici possono essere il razionalizzare gli eventi o le emozioni, comprendendo la propria evoluzione personale. Praticamente, ogni branca terapeutica ha una sua soluzione. Per non scoraggiare nessuno, si vuole invitare ad osservare i dati in proprio possesso. Il blocco emozionale è la rappresentazione di un meccanismo, il quale è nato per un motivo, e sopperisce un risultato, spesso positivo per l’individuo. Cosa perderai se sostituirai il vecchio comportamento con uno nuovo? Devi anche pensare a questo per soddisfare tutte quelle parti di te che possono avere necessità e bisogni (questo secondo la visione della Gestalt, ad esempio.).
Tu sei padrone e signore delle tue emozioni. Puoi non capire da dove esse provengano, e puoi non capire dove esse vadano, ma sai sempre quando si presentano, e sai sempre quando esistono, persino quando non sai definirle. Devi abituarti a considerare le emozioni come uno strumento, sulla base del quale non sempre prendere le decisioni. Devi imparare i messaggi, devi approfondire la conoscenza delle tue capacità per imparare quale emozioni sono tue, e quali hai appreso per tramite della Cultura sociale in cui vivi, o dell’ordine antropologico ed animale a cui tutti quanti noi sottostiamo. Esiste un viaggio che ancora non è stato compiuto nel reame della personalità umana, che dopo millenni, ancora, continua a stupire, ed oggi sorprende sempre di più grazie all’avanzare della scienza, che aiuta a svelare segreti millenari. Hai tutto il diritto di reclamare le tue capacità, per capire che prima di tutto, al variare di qualsiasi metodo di soluzione tu sceglierai, alla fine, il metodo e le persone possono solo fare da facilitatori. Tuo è il potere, e tua la saggezza del rimettere a te stesso i blocchi che tu stesso/a hai imposto, o che il tuo corpo ha instaurato per quel profondo senso di bene e volontà di autoconservazione che alimenta tutti noi.

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Come farsi perdonare in fretta

come farsi perdonare
Devi farti perdonare qualcosa? La struttura del pentimento non è certamente falsificabile dalle sole parole, ma usare le giuste parole è necessario per dimostrare le buone intenzioni. Troverai tanti modi e suggerimenti utili, ma alla fine dei conti, serviranno le tue azioni. Sbaglia ancora, e riceverai il doppio dell’odio.
Per capire come farsi perdonare, devi capire il meccanismo del perdono. Stai chiedendo agli altri non solo di comprendere il tuo errore, ma di abusare della propria buona fede, chiedendo in prestito fiducia che devi ripagare. Mostrando a chi ti deve perdonare un pegno del tuo rimorso, aumenterai la possibilità del perdono.

Frasi per scusarsi: la base comunicativa del come farsi perdonare.

frasi per scusarsi
Alla fine, cosa vuol dire farsi perdonare se non usare le giuste parole? E queste parole non sono che frasi per scusarsi. A buona ragione, la maggior parte delle persone non crede alle giustificazioni di chi si pente velocemente e senza la giusta ammissione di colpe. Infatti, non basta ammettere l’errore, ma si deve dare dimostrazione di aver metabolizzato la lezione. In altre parole, cosa farai per rimediare ai danni fatti?
La comunicazione diventa quindi importantissima per veicolare il giusto messaggio. Devi identificare la causa dell’errore che ti ha portato ad agire nel modo sbagliato. Identifica il comportamento errato, trova quello giusto che avresti dovuto fare, e dai la tua versione dei fatti. La richiesta del perdono deve esser corredata tanto dalla giusta dose di frasi per scusarsi, quanto di promesse reali, realistiche e facilmente dimostrabili quanto da mantenere.
Sbagliare è umano: questo non vuol dire che ti è concesso un diritto ad esser perdonato. Il tuo resta un azzardo, e la propensione sarà sempre verso il negativo, e raramente verso il perdono gratuito. Per questo, molti credono che l’adozione delle religioni abbia di fatto le radici nella manipolazione delle persone, in quanto impone come dogma di perdonare gli altri ad oltranza senza ricavarne una razionale ragione o motivazione (cosa che giova all’istituzione rappresentante la stessa religione quando immancabilmente scattano scandali e storie inaccettabili, come è sempre accaduto per ogni religione esistente ed esistita.).
Frasi per scusarsi di esempio possono essere riguardo a come hai ceduto allo stress del momento, e di come hai compreso che avresti dovuto staccare e prenderti una pausa. Aver ferito ti ha insegnato di aver superato una linea sbagliata, e per questo motivo hai deciso di ridurre il tempo legato all’attività stressante, ed al suo posto sostituire un più utile compromesso. Chiedi di essere perdonato perché hai capito che lo sbaglio è non aver considerato l’effetto sugli altri.

Lettera di scuse se le parole non possono sbagliare.

lettera di scuse
La lettera di scuse deve essere scritta a mano, e devi scegliere la carta adatta, che puoi profumare o chiudere insieme ad oggetti, pegni del tuo pentimento. Si tratta di creare un oggetto, simbolo del tuo pensiero costante. Una lettera di scuse improvvisata non convincerà mai nessuno, ed a buon ragione!
Si dice verba volant, scripta manent. È latino, ed è un detto storicamente italiano che afferma quanto le parole siano fugaci, là dove ciò che è scritto resta una testimonianza. Se temi che le parole siano incapaci di trasmettere la tua intenzione di farti perdonare, una lettera di scuse può essere la soluzione più semplice su cui ripiegare.
Usata da sempre nelle situazioni formali, la lettera di scuse è una prova, che costituisce una ammissione. Pertanto, sebbene il suo significato possa essere limitato, costituisce una forma di potere depositato nelle mani di chi detiene la lettera. Le confessioni diventano informazioni che in futuro potrebbero ritorcertisi contro.
Scrivere la lettera di scuse non basta. Data la sua natura intima, se la lettera non ti rende vulnerabile perde di valore. Ammettere un errore è per molti un colpo all’orgoglio, ma non basta assolutamente per richiedere un perdono. Questo è ciò che non viene contemplato da chi trova rifiutato il perdono, e spesso si arrabbia o ci resta male. L’ammissione di colpa è il minimo indispensabile, e non rappresenta alcuna ammissione di rimorso.
La lettera di scuse serve infatti a mettere nero su bianco tutto ciò che deve essere trascritto. Sicuramente, avrai parlato con persone che non riescono a conversare via messaggio o chat perché preferiscono discutere faccia a faccia. Con la lettera, devi immaginare di comunicare ogni tua sensazione ad una persona che non capisce alcuna conversazione scritta se non è dettagliata nei minimi dettagli. Ogni parola mancata è fonte di cattiva interpretazione da parte del ricevente, e le parole non devono neanche essere abbondanti per il solo scopo di annoiare chi legge. Devi veicolare la giusta dose di informazioni, in modo puntuale, ma descrivendo e dando modo di perlustrare tutto il tuo meccanismo mentale che ha dato modo di farti arrivare all’ammissione di colpa, rimorso e richiesta di perdono.

Frasi d amore per farsi perdonare: lo strano mondo delle bugie amorose.

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Si potrebbe pensare che le frasi d’amore per farsi perdonare siano le più pure. Invece, spesso sono bugie. Potrei girarci intorno, ma è bene andare dritti al punto. Molte persone vogliono storie d’amore inesistenti ed impossibili, pertanto statisticamente è naturale assistere a frasi d’amore per farsi perdonare che non stanno né in cielo né in terra.
I partner amorosi non vogliono la verità, vogliono la Storia d’amore perfetta, le Emozioni. Ovviamente, diverse persone cambiano atteggiamento in relazione a diversi fattori. La difficoltà sta nel capire il partner. Ad esempio: partner intelligenti vogliono spiegazioni razionali e dettagliate spiegazioni sulle soluzioni mirate ad evitare altri errori del genere; partner traditi avranno una sopportazione molto breve per le tue scuse, e sarà come giocare alla roulette russa; partner con cui hai relazioni ufficiali od istituzionalizzate non vorranno frasi d’amore per farsi perdonare che sappiano di scuse, ma saranno più interessate a salvaguardare la relazione per il suo valore, che tu hai fatto perdere e che potresti non recuperare mai più.
Riguardo le frasi d’amore per farsi perdonare in relazioni amorose normali, il caso più comune è quello che aspira alla spiegazione delle proprie azioni in preda ad errori di giudizio, forti quanto le passioni che provi per il partner. Queste scuse sono spesso insensate ed irrazionali, e lo scopo è portare via la mente dell’amante dal problema reale, per confrontare i tuoi errori alla luce della relazione che puoi offrire.
Il partner diventa un criminale in affari, da questo punto di vista. La base di una sana relazione è infatti la fiducia, e per definizione, una relazione non può esistere senza di questa. La relazione amorosa deve richiedere più attenzioni, non meno, quindi il partner che perdona è già consapevole della propria debolezza, ed accetta la sottomissione. Questo è infatti un percorso anche troppo comune nelle relazioni abusive. La concentrazione delle parole deve andare a sottolineare l’importanza della relazione (costruendo così un ulteriore mondo di fantasia che non esiste, ma che l’amante costruisce con la pretesa dell’amore e della propria incapacità di cedere al mondo privo dell’amante.).

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Come stare bene da soli: le qualità del tuttofare!

come stare bene da soli
Perché stare male e crucciarsi la vita quando puoi godere della tua compagnia? Imparare come stare bene da soli è ben più del fare una semplice lista dei propri obbiettivi e raggiungerli: è onestà intellettuale, benessere reale e soprattutto, una valanga di soddisfazione personale!
Non si può imparare come stare bene da soli se si è miserabili! Eppure, in questa Società di instancabili bugiardi tesi ed impegnati a non far crollare le proprie illusioni, in pochi si abbandonano alla reale soddisfazione che dà lo stare bene con sé stessi.

Stare bene da soli: psicologia del successo.

stare bene da soli psicologia
Come la felicità, lo stare bene da soli è la psicologia del successo messa in pratica. Se non riesci a stare bene da solo/a, l’errore non risiede in ciò che hai e ciò che possiedi. Tuttavia, se non hai nulla, e se non possiedi averi, non puoi diventare felice nel vero senso della parola. Potrai cambiare il tuo modo di vivere ed accontentarti di una vita povera e felice, ma sarà sempre una felicità piegata al volere di altri, non il tuo. Come dire: perché essere felici da liberi, quando si può essere schiavi della felicità?
Il concetto è fonte di trabocchetti, ma se accettiamo di vivere in un mondo capitalistico e basato sul successo personale, lo stare bene da soli ha una sua psicologia. Coloro che cercano come stare bene con se stessi in realtà vogliono conciliare questi due aspetti contrastanti: chi ti dice che si può essere felici e stare bene senza niente, e chi invece gode nel fregare gli altri ed accaparrare ricchezze.
Facciamo chiarezza. I soldi fanno la felicità. Chi ha soldi e non sa essere felici ha problemi interiori. Il proverbio (i soldi non fanno la felicità) non è un proverbio, ma un modo di dire messo in voga decenni fa da ricchi e neo-ricchi, che non volevano l’attenzione dei paparazzi (o ne volevano di più.). I proverbi tradizionali mettono in relazione la ricchezza con la virtù, che è la dote di sapersi godere le ricchezze (dai latini ai cinesi), e lo si ritrova anche nei testi religiosi.
La felicità ed il benessere sono sempre basati su una realtà psicologica. Il giorno in cui smetteranno di essere dipendenti dai soldi (che sono l’unità di misura essenziale nella vita contemporanea dei paesi sviluppati) sarà il giorno in cui verrà abolito il mercato internazionale ed abbracciata un’economia di altro tipo.

Stare bene con se stessi: istruzioni pratiche.

stare bene con se stessi
È tutto un gioco mentale: se sei debole, soffrirai. Se non diventi forte, te ne assumerai la colpa. Stare bene con se stessi vuol dire essere onesti, e ricercare se stessi per diventare la persona migliore che si può immaginare.
Si comincia a stare bene risolvendo i conflitti interiori ed esteriori. Mi spiace, ma l’unica soluzione per il disagio provocato dal non stare bene con se stessi quando si tratta di non soddisfare le proprie aspettative (come capita ai milioni di italiani in attesa od in cerca di occupazione) è quello di fare qualcosa, e smettere di subire l’ingiustizia sociale da una realtà politica che non funziona. Questo vuol dire riprogrammare le proprie giornate, obbiettivi e cose da fare (inserendo attivismo politico reale sul proprio territorio da fare in prima persona e non online, continuare a cercare lavoro senza arrendersi, e non accontentarsi in generale.).
Lo stare bene con se stessi è di per se il risultato di un processo interiore, basato su abitudini ed interpretazioni (o schemi) mentali. Il tempo è ciò che tu hai davvero a disposizione: come lo impieghi? Comincia con il fare una lista dei minuti che sprechi. Impegna un giorno ad esaminare le tue giornate. Lo scopo è accumulare dati da analizzare successivamente.
Fatta la lista del tempo libero, segnato per ore e minuti nel corso della giornata, devi quantificare sia il totale di tempo libero sprecato, sia individuare quali carenze di motivazione hanno determinato l’infausto spreco di energie in attività non interessate a farti fare cose più utili od atte a migliorarti.
La noia, lo sconforto e lo scompenso che senti sono riflessi di una personalità non sviluppata, ed abbandonata a se stessa. In altre parole, se non sai gestirti, e se non sai organizzare il tuo tempo, devi imparare. Fare esercizi di base come la lista (da sistemare con attività migliori e riorganizzate) ti aiuterà a maneggiare gli strumenti essenziali. L’unica regola da rispettare è addensare tutte le attività in sei giorni, e lasciare un settimo di totale riposo. Dovrai imparare a rilassarti, e per farlo ti devi obbligare a lavorare e studiare per tutto il resto del tempo libero!
A seguire, una volta allenata la parte razionale per circa due mesi (in modo da creare una vera e propria disciplina) si potrà lavorare sulle emozioni. Le emozioni negative ti possono rallentare, ma senza volontà, non c’è verso di ottenere alcun risultato, quindi prima devi dimostrare a te stesso/a di poter realizzare l’impresa (per quanto difficile ti possa sembrare il superare i due mesi di riorganizzazione del tempo libero), poi possiamo parlare di come limare qualche spigolo per rendere l’impatto emotivo più facile da tollerare. Senza dimostrazione di volontà, non farai che accampare scuse, e limare le emozioni negative non farà che peggiorare la situazione generale.
Il modo migliore per allentare le emozioni negative è rilassare la mente, fermandoti, chiudendo gli occhi e concentrandoti sul respirare a fondo, sciogliendo la tensione muscolare pezzo a pezzo, od immaginando qualche fantasia guidata, in pieno accordo con una delle tecniche di ipnosi già spiegate.
La terza parte è la definitiva, e richiede più abitudine e disciplina di entrambe le precedenti fasi già superate. Devi trovare attività divertenti da fare, spettacoli televisivi con cui poterti premiare, e riorganizzare totalmente le tue giornate, accorciando di poco le ore intense passate a lavorare su te stesso/a, ed inserendo piccole ricompense per gustare una pausa in santa pace!
Perché funziona in questo modo e non seguendo altre vie? Perché lo stress generato ti insegnerà a maturare come persona. Devi attraversare diversi estremi: il primo è la durezza a cui la vita può arrivare; segue il rilassamento, che con la maestria diventerà la fase del nulla, in cui arriverai a stare bene con te stesso/a ed afferrare la natura delle emozioni; culminerà il tutto con una sintesi, simbolo della maturità raggiunta, e del passaggio rituale che la tua mente utilizzerà per affermare il nuovo modello, più efficace, limitando così la probabilità di tornare verso le vecchie abitudini. Perché stare bene con se stessi è una buona abitudine, da sviluppare.

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Sognare cani di diverse razze: i significati più bizzarri del cane nel sogno!

sognare cuccioli di cane
Le razze canine hanno portato a diversificare sempre di più le personalità degli amici a quattro zampe. Questo si è riflesso anche nell'interpretazione del sogno dove sognare il cane non solo genera un simbolo legato alla figura del cane, ma oggi è influenzato anche dalla razza. Quindi, non perdiamo altro tempo e cerchiamo di identificare il cane dei tuoi sogni!

Partiamo con il segugio. Sognare un segugio sulle tue tracce è da sempre uno dei casi più frequenti. La tradizione ci avvisa che dovrai stare attento a diverse tentazioni che tenteranno di trarti
in inganno. Sii forte e non cascare nei tranelli tesi dalla sorte o dai tuoi nemici.

Non può mancare il levriero. Sognare un levriero a caccia di volpi rappresenta un momento di futura vivacità a lavoro. Sii pronto a cogliere la buona occasione e potrà essere un ottima conquista. Se invece nel sogno il levriero caccia conigli o lepri, ti stai accontentando un po' della tua situazione e passerai il tuo tempo a cercare di migliorare la relazione con le tue amicizie. Questo simbolo si adatta a qualsiasi sogno con cani da caccia!

C'è poi il mastino. Sognare un grande mastino e restare terrorizzati dall'incontro denota una serie di difficoltà nel riuscire a superare gli ostacoli o fare la giusta impressione. Ti stai impegnando, ce la stai mettendo tutta ma non basta. Ci stai anche provando troppo, se vogliamo. È il caso che tu provi a cercare misure secondarie per superare il problema senza aggirarlo come un codardo. Da segnalare, la tradizione dà una spiegazione diversa per le giovani donne che incontrano questo simbolo: incontrerai un uomo saggio, intelligente e lo sposerai.

Avanti con il cane lupo. Sognare cani lupo (vale anche se capita di sognare un pastore tedesco) che azzannano pecore, agnelli od altri animali allevati, per sfamarsi rappresenta spesso un allarme. Persone innocenti pagheranno il prezzo del fidarsi delle persone sbagliate, o nemici temibili stanno per arrivare e portare caos nell'ambiente familiare.

Nel caso si trattasse sempre di cani di razza, nello specifico, sognare cuccioli di cane denota un prossimo periodo di piacere da gustare. Augurano buone relazioni con gli amici che miglioreranno se i cuccioli sono puliti o crescono sani e forti durante il sogno. Al contrario, le relazioni si deterioreranno se i cuccioli sono sporchi, malnutriti o malati. La prima relazione di questo simbolo è annoverata tra i cuccioli di levriero, e poi si è estesa alle altre razze da caccia ed infine al termine generico.

Sognare un bulldog è collegato al compiere reati secondo il codice delle leggi vigenti. Se il bulldog ti attacca nel sogno, stai attento a considerare le tue azioni. Nella tua ricerca del piacere potresti star infrangendo la legge! Ma se nel sogno il bulldog è amichevole e ben disposto, sarai tu ad averla vinta sui soprusi degli altri e dei prepotenti. Sii sicuro delle tue capacità!

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Sognare cani che fanno diverse azioni.

Capita il caso in cui il cane che sogniamo sia coinvolto in diverse azioni. In tal caso, riscontriamo diversi significati nascosti.

Sognare cani che si esibiscono in uno spettacolo preannuncia piacevoli situazioni positive e colpi di fortuna. Non saranno regali troppo grandi, ma molto piacevoli e confortanti.

Specifichiamo anche relazioni di diverso stampo: sognare cani e gatti che convivono insieme tranquillamente preannuncia pace e riconciliazione. Purtroppo, nelle casistiche è più comune la trasformazione di questa situazione in un epilogo struggente su questo filone: i cani all'inizio sono amichevoli, ma è una finzione, cambiano inaspettatamente umore e cominciano a ringhiare, azzannare o scacciare i gatti. Questo simbolo pare annunciare una grave perdita in amore o di un qualche bene terreno se si perderà anche solo una singola sfida delle problematiche che verranno o che ci si accinge ad affrontare. Presta molta attenzione, sii guardingo ma non troppo.

Sempre sul filone dell'attenzione, si fa largo il simbolo creato dall'atavico sognare un cane a tre teste. Per chi conosce Cerbero, il cane infernale, sa che tale simbolo è legato alla protezione od impedimento di un area inaccessibile sia ai mortali che ai defunti. Nel mondo dei sogni, il significato del cane a più teste (non per forza tre) è collegato ad una serie di difficoltà legate al mondo del lavoro, in cui sarà necessaria un'attenzione straordinaria. Se sei una persona ambiziosa e fai questo sogno, assicurati bene di gestire bene le tue energie, o il tuo insuccesso sarà sicuro.

Per tornare sul versante del buonumore, sognare di viaggiare con un cane a fianco preannuncia fortuna sia nel risolvere le proprie sfide che nel riuscire a trovare amici nuovi e vecchi giusto nel momento del bisogno. Curiosamente per questo particolare simbolo, pare che tale significati siano affidabili solo se nel sogno viaggi da solo senza altre persone.

Anche sognare un cane che nuota è portatore di fortuna. Molto generico come simbolo ma di piacevole natura.

Non ditelo agli animalisti più convinti, ma tradizionalmente anche sognare un cane che uccide un gatto è un segno molto positivo, del tipo più inaspettatamente desiderabile. Otterrai buona sorte sia sotto forma di colpi di fortuna che di affari e negoziazioni davvero invidiabili e vantaggiosi.

Più generico ma sempre positivo il sognare un cane che uccide un serpente. Sempre con le radici nella realtà protettrice del cane, questo simbolo richiama una generica buona sorte che non ti farà sperimentare grandi dispiaceri per un po'.

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Sognare il proprio cane: tutte le qualità del tuo cane in particolare!

sognare il proprio cane
C'è una bella differenza tra sognare cani propri e cani altrui. Nonostante questo, è possibile riscontrare casi in cui non sappiamo di chi siano i cani, quindi vedremo sia i casi in cui è incerto il possesso quanto sicuro.

Negativa interpretazione per il solo ascoltare dell'abbaiare nel caso in cui ti capiti di sognare cane che abbaia. In tal caso, si preannuncia una vera e propria fase di depressione. Più cani che abbaiano saranno auspici di malaugurio: riceverai presto notizie davvero deprimenti. A tutto ciò seguono sempre cattive conseguenze.

Peggiore è il caso in cui non si tratti di cani che abbaiano ma di vero e proprio ringhiare e grugnire. In tal caso, sarai completamente alla mercé di qualcuno che ti ha incastrato. Seguiranno gravi problemi a casa e nel circondiario in termini di pace e serenità familiare o casalinga.
Anche sognare di sentire cani ringhiare e combattere tra loro è un bruttissimo segno che preannuncia una tua caduta, probabilmente psicologica verso la depressione. La tua vita sta per peggiorare.

Sognare di avere un cane non è quindi tanto vitale quanto la relazione, la razza o la grandezza. Nel termine generico, sognare di avere un cane non esprime con il suo possesso un qualche significato. Devi concentrarti di più sulle qualità, sulla razza o su le azioni.

Sognare cani piccoli ad esempio deve portarti a constatare che i tuoi pensieri sono rivolti troppo verso piaceri frivoli e superficiali. Devi diventare più considerevole e meditare meglio sulle tue azioni. È anche un invito a crescere ed assumersi le proprie responsabilità.

Sognare un cane debole e smunto rappresenta un fallimento colossale negli affari e nel focolare familiare. Tradizionalmente, se hai figli, è un segnale che preannuncia il grave ammalarsi della progenie.

Sognare un cane che latra tristemente e da solo è uno dei simboli più negativi che ci sia, perchè prospetta morte o separazione definitiva dagli amici nei casi migliori.

Sognare un cane nero può voler dire sfortuna in senso generico, anche di grave entità, ma bisogna ritornare a qualificare meglio cosa sta facendo il cane, perchè i colori del cane sono stati rilevati solo in un caso speciale, ovvero nel sognare un cane bianco che pare sia l'espressione migliore di questo simbolo canino qualora il cane sia amichevole. Vincerai sia negli affari che in amore. Anche tradizionalmente, le giovani donne si sposeranno prima del previsto con un ottimo contendente.

Ma che succede se ti capita di sognare un cane pazzo od idrofobo? In questo caso, grossi guai in vista: qualunque tua azione volgerà nel peggiore dei modi, e potrebbe persino costarti la vita. Molto più grave è il caso in cui il cane riesca a morderti nel sogno, perchè o una persona cara impazzirà oppure una gravissima tragedia ti travolgerà.

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