Ogni problema rappresenta uno squilibrio di una situazione,
ed è tale per definizione perché può o determina una conseguenza negativa. Ogni
soluzione rappresenta l’opposto di un problema, è un modo per riequilibrare una
situazione negativa, per impattare sul presente e garantire un futuro
controllato, non necessariamente migliore. Una soluzione è disponibile solo in
presenza di un problema, in quanto una “soluzione” in un sistema statico è
qualcosa di diverso.
Ogni persona sa riconoscere i propri problemi. Purtroppo, si
può essere all’oscuro di alcune situazioni negative: si può essere ciechi, si
può essere all’oscuro, si può non sapere. La società ha il beneficio di mettere
a contatto personalità diverse, per far risaltare i contrasti, ed unire le
somiglianze. La società stessa è una struttura che nonostante la propria forma
permette qualcosa di unico e proprio della razza umana: la collaborazione.
Paura della soluzione: paura di sé.
Se una persona ha fame e si siede davanti ad un piatto
pronto e fumante, qualora la persona non agisca, la persona morirà di fame.
Questa descrizione rappresenta un problema complesso: serve il cibo, serve chi
lo cuoce, serve chi lo porta in tavola, serve chi apparecchia o procura gli
utensili, serve chi ci fa realizzare che il piatto è pronto, serve chi ci
permette di essere lì, serve chi ci tiene al sicuro, serve chi ci garantisce
che il cibo sia sano, e la giusta qualità del tempo. Se la persona non esegue
una strategia complessa capace di
portare il cibo verso di sé, la morte è inevitabile. Non si scappa al principio
di causa effetto. Nulla migliora senza azione. Persino Dio ha creato la Terra
secondo qualsiasi religione o credo o favola. Tutto parte da un azione, tutto
parte da un problema, o meglio, da una soluzione.
La società offre strategie che impediscono ad alcune persone
di sperimentare la morte, rendendole disabili. Alcune di queste strategie sono
complesse e raffinate, fuori dall’occhio del cittadino comune, ma il risultato
è innegabile: la paura della psicologia
è la paura delle soluzioni. Tutto ciò che l’uomo ha tentato di raggiungere si è
sempre scontrato con una qualche paura. La paura è normale, l’indifferenza no.
Chiunque può, non morirebbe di certo di fame. Per la
fame si ruba, si uccide, si fa l’impensabile. La sopravvivenza è ciò che ci
ricorda la nostra parte animale. L’uomo è pur sempre un animale. Non dobbiamo
cercare le nostre soluzioni al di là del nostro braccio: non è così che
funzioniamo. Siamo incapaci di raggiungere qualsiasi cosa che sia fuori dalla
portata dei nostri arti, del nostro sguardo, dei nostri sensi. Per tutto il
resto dobbiamo sempre fare la cosa più facile. E questa è la dannazione che
rende affascinante l’anima diabolicamente divina che è insita in ogni essere
umano.
Non è mai nato un essere umano senz’anima. Non è mai nata
una persona incapace di lasciare un segno in questa Terra, di fare la Storia.
Non è mai nata la schiavitù o la paura prima dell’uomo. L’essere umano
determina i propri problemi, e le proprie soluzioni.
La società si fa complessa, ed il nostro benessere è da sempre collegato agli
altri. I nostri bisogni sono quelli di sempre: sentirsi amati, rispettati,
validati, compresi, accettati. Siamo quello che siamo in funzione di ciò che concediamo
a noi stessi di pensare. Pensa e sarai libero, pensa e sarai schiavo.
Ognuno merita di
avere tutti i suoi bisogni soddisfatti. Non esistono scuse. Qualora i
bisogni non fossero garantiti, è nato un problema. Il problema va osservato,
capito, compreso, definito, realizzato nella sua natura di ingiusto ed
invalidante. Serve una soluzione, e serve subito. Non siamo capaci altrimenti
di arrivare a soluzioni che vadano oltre la lunghezza del nostro braccio, nulla
che si estenda oltre la capacità del suono delle nostre parole. Più ti attivi,
più possibilità hai di risolvere le cose. Del resto, nessuno ti garantisce che
mangerai il piatto pronto. Se non stai attento ad usare correttamente gli
strumenti dati, puoi benissimo morire di fame, od esser costretto a mangiare
per terra.
Da sempre, chi riconosce cosa merita sa anche riconoscere l’esistenza
del problema. A volte però è difficile capire come risolvere un problema. Serve
una mano. E la Storia umana è ricca di persone che sono diventate famose per
questo scopo. Organizzazioni sono nate, legali ed illegali. La mafia italiana
rappresenta il fallimento di personalità incapaci di risolvere in modo adulto i
propri disagi, e raggiungere un consenso che, ovviamente è aggravato da
tantissime variabili che rendono molto più spesso il problema.
Tutto ciò non scusa l’indifferenza sociale che troviamo
nelle strade, verso il mendicante con il problema di alcolismo, verso lo
straniero che ruba, verso i problemi sociali. Da ogni problema può nascere una
soluzione che ha il potere di cambiare la vita di tutti, e non tutte le
soluzioni sono positive. Alcuni decidono per soluzioni negative, egoistiche e
senza via di uscita. Alcuni, semplicemente si rinchiudono nel proprio mondo.
La falsità della società è la stessa falsità di chi non
risolve i propri problemi. Gente è morta ed ha fatto evolvere la cultura umana
portando avanti idee rivoluzionarie per il bene di tutti. La psicologia è un
ramo della scienza che finalmente agisce nel pratico, e trasforma la teoria dei
libri in una carezza, un abbraccio, una serie di istruzioni precise che ti
portano non più a mangiare il piatto pronto, ma a cucinare, a parlare con chi
cucina, per risolvere una volta per tutto quella situazione. Costruire nuovi
equilibri. Cominciare ad evolversi, migliorarsi. È possibile. Lo è sempre
stato. Serve azione. Serve una tua decisione. Poco importa se la soluzione arriverà attraverso la psicologia, la psicoterapia o l'ipnosi. Ti basta scegliere di sopravvivere.
La società è disposta a darti tutto l’aiuto di cui hai bisogno, sia per i casi quotidiani che per le cose
speciali. Non esistono casi grandi o piccoli, tutti hanno la stessa importanza.
Non esiste un equilibrio più importante di un altro, perché siamo tutti
interconnessi: siamo una società. Informati presso il tuo medico di famiglia,
contatta la ASL locale. Accetta gli sforzi della cultura umana e l’aiuto di
secoli di esperienze condensato per te nella professionalità di chi si occupa
di psicologia. E se lo psicologo non è bravo, cambialo! Siamo tutte persone, così
tutti hanno anche il diritto di sbagliare, tutti hanno il diritto di farcela.
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