Motivazione allo studio: come innescarla e mantenerla


motivazione allo studio
Tecniche di studio e apprendimento non sempre riescono a far capire come concentrarsi nello studio. Capire come motivare allo studio uno scolaro, o se stessi, vuol dire portare i metodi di apprendimento ad un livello in cui la motivazione scolastica è una parte complementare della realtà di una persona.

In altre parole, fintanto che lo studio è visto come un obbligo, od un dovere spassionato, non vi può essere naturalmente una motivazione. Per spingere a studiare gli studenti, la scuola ha da sempre abbracciato l’idea di ricompensare e validare i traguardi raggiunti con dei voti. Ma questo sistema non funziona, e non funzionerà neanche in futuro.

I voti sono necessari per inserire una scala di misurazione dei risultati raggiunti, ovvero stabilire soglie che distinguono la preparazione insufficiente da una preparazione sufficiente. Eppure sappiamo che i voti oggi sono ben altro. Rappresentano ormai solo lo strascico di un sistema che non offre più niente di valore agli studenti di oggi.

È facile inoltre barare sui voti, copiare e raggiungere l’obbiettivo. Finchè i voti sono l’obbiettivo finale dello studente, il suo futuro di persona acculturata è in pericolo. E senza una cultura reale, lo studente di oggi diventerà più facilmente un peso per il futuro di domani. E se non sarà un peso, sarà sicuramente destinato a cavarsela sempre più da solo.

Lo studio infatti promuove un attitudine nelle persone ad affidarsi ai pareri ed alle conoscenze altrui. Chiunque apprezzi la matematica e le scienze tecniche ha un ottima concezione del potere delle regole e delle leggi; chi appezza le materie umanistiche come la filosofia, la letteratura e le lingue saprà coltivare una maggiore flessibilità e tolleranza; chi abbraccia l’arte aumenta la sua capacità espressiva; chi studia lo sport guadagna in salute ed equilibrio fisico.

Ogni sapere umano può essere trasmesso, e quando qualcosa viene trasmesso chiamiamo questo processo il processo di apprendimento. Non si può realmente non apprendere il mondo intorno a noi, ma possiamo studiare diverse cose in modi diversi. Le ricompense che ne otteniamo sono tutto.

A seconda di quanto realmente c’è in gioco, tutto cambia. Se infatti i bambini avessero modo di studiare cose pratiche e teoriche che concedessero loro di creare un nuovo modo di giocare, il loro impegno sarebbe illimitato. Se uno studente del liceo fosse messo di fronte alle cifre reali del costo della vita, e ai guadagni probabili che deriveranno dai possibili lavori che andrà a fare quando la sua formazione obbligatoria sarà conclusa (se trova lavoro) l’impegno comincerebbe a farsi strada nella sua testa con una velocità così allarmante da arrivare quasi ad essere troppo prepotente.

Ma è inutile parlare di “se.” Infatti, ho scritto tutte cose che sono già disponibili e fattibili oggi, senza dover usare il “se.” Come mai non avvengono? Per molti fattori, ma principalmente per incompetenza. E l’incompetenza non è un insulto, ma è l’ignoranza derivata dalla mancanza di metodo.

Così spesso accade infatti che si resti invischiati nel falso dilemma del “ho bisogno di imparare il metodo (ovvero il Come) non il motivo (cioè il Perché).” Ed è un problema serio questo, che trova la sua risoluzione in una constatazione razionale e ben formulata. Bisogna, cioè, pensarci sopra.

Oggi pensare a determinate cose crea un sacco di fastidio, altre volte invece ci sembra di dover affaticarci per fare certi ragionamenti. Ed in parte abbiamo ragione: ci affatichiamo perché non c’è niente di più noioso che reinventare la ruota! Questa è la chiave per sconfiggere il falso dilemma del come fare a migliorare le cose...

Come motivare allo studio

Come si fa ad iniziare a motivarsi allo studio? Semplicemente iniziando. Le nostre azioni hanno dei risultati comunque! Se i risultati saranno positivi chiameremo quei risultati dei Buoni Risultati, delle ricompense. Se i risultati saranno pessimi, allora saranno Fallimenti. Bisogna capire che si avranno o gli uni o gli altri.
 
Non vi può essere motivazione se non si abbracciano entrambi i futuri. Gli studenti di oggi non si impegnano perché non hanno chiaro il significato del loro fallimento scolastico. Un adolescente non potrà di certo capire cosa voglia dire avere una vita facendo un lavoro che lo sostiene a malapena, e che impedisce a lui o lei di fare qualsiasi cosa di piacevole che la sua mente gli suggerirà. Questo perché la nostra società italiana spinge culturalmente i piccoli a rifarsi ai grandi, alla famiglia. Così facendo sono più i casi di chi “si accontenta,” e pochi quelli che si mettono in gioco.

Mettersi in gioco vuol dire lanciarsi nel vuoto senza una rete di salvezza, ovvero fare le cose accettando la piena responsabilità delle proprie azioni. La motivazione è un processo mentale che si basa sulla responsabilità.

tecniche di studio
Occhio a non far diventare i "soldi" i nuovi "voti" di domani!
Se vuoi veramente coltivare e mantenere una motivazione allo studio, prenditi un paio di giorni per identificare realmente quali sono i risultati che otterrai alla fine del tuo percorso di studi. Dopo confronta questi risultati con l’idea di come vuoi vivere la tua vita. Ricordati di ricordare a te stesso che la tua vita futura comprenderà probabilmente il triplo dei tuoi anni trascorsi (se sei un adolescente o neo adulto) e valuta quanto vuoi veramente vivere bene nel tuo futuro.

Una volta che avrai creato questa serie di pensieri avrai in testa un nuovo obbiettivo. Quello che hai appena immaginato è infatti qualcosa che dipende esclusivamente dalle tue azioni. Ogni deviazione negativa porterà ad un diverso traguardo.

Per completare realmente l’esercizio dovresti anche ipotizzare il peggiore degli scenari realmente ipotizzabili derivati da un eventuale fallimento. E dovresti vivere quella realtà per un po’ di tempo. Molti scoprono che accontentarsi ad una vita minima non è veramente un problema(non importa quanto squallida possa diventare), quindi non c’è in quel caso realmente bisogno di una motivazione. La motivazione è solo per chi non si vuole accontentare. Se però uno è stanco di accontentarsi, allora deve aumentare la propria autostima, che è tutto un altro processo mentale.

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