Ci ritroviamo spesso a dover scegliere quale colore è il
migliore. Lo facciamo ogni volta che ci vestiamo, dipingiamo qualcosa,
verniciamo casa e pareti. Siamo così coinvolti da questa procedura mentale che
il significato stesso di abbinamento è valido anche per elementi non cromatici,
come può essere il gusto di un vino.
Cosa si nasconde dietro questa nostra esigenza di voler
abbinare vari elementi “nel modo giusto”? E cosa dice di noi il modo in cui
abbiniamo?
Abbinare i colori: una questione di armonia
Qualunque persona cresciuta in un mondo a colori sviluppa un
normale senso di distinzione tra degli accostamenti cromatici. Ognuno di noi ha
infatti la capacità di sperimentare quel senso di disagio che proviene
dall’osservare qualcosa di “non coordinato.” E questa sensazione l’abbiamo
sviluppata sulla base di esperienze che abbiamo accumulato inconsciamente nel
corso del tempo. Queste esperienze sono legate alla rifrazione dello spettro
luminoso, ed ai rapporti naturali che vediamo nel mondo che ci circonda.
In altre parole, siamo stati abituati dalla natura ad
apprezzare determinati rapporti e quantità di colori. E la natura basa i
rapporti e gli abbinamenti cromatici su un principio molto semplice: l’armonia.
Il disco cromatico di Itten |
Per armonia si intende la capacità di accostare elementi di
qualità opposte, per raggiungere ciò che viene chiamato un punto di equilibrio.
E quando parliamo di colori, possiamo capire in modo molto semplice tutto
questo grazie al disco
cromatico di Itten.
Johannes Itten ha creato per noi un disco colorato che mette
su estremi opposti i colori tra loro qualitativamente opposti. Se cioè vuoi
sapere qual è il “contrario” del rosso, ti basta dare un’occhiata veloce al
disco per vedere che dall’altra parte del cerchio trovi il verde.
Gradazioni diverse di colori opposti, con rapporti tra loro
ritmici, creano diversi effetti. In parole povere non basta accostare il rosso a
qualsiasi colore che non sia il verde per avere una sensazione di bellissimo
accostamento, ma quello che chiamiamo “sperimentazione” andrà a variare i
rapporti in gioco, siano essi la distanza, il ritmo, l’intensità, e via dicendo…
Solo alla fine creeremo qualcosa di armonico, ma il disco di Itten semplifica
notevolmente le cose, quando vogliamo evitare di creare qualcosa di
estremamente inguardabile.
Grazie al disco di
Itten infatti sappiamo che i migliori accostamenti cromatici avvengono quando
mettiamo insieme più colori vicini tra loro. Chi studia il disco scoprirà la
differenza tra colori caldi e freddi, oscuri e sbiancati, così che vorrà
sperimentare in modo più completo con le varie gradazioni.
Questione di abbinamenti
La nostra mente interpreta segnali sensoriali in costante
analisi dei vari rapporti quantitativi e qualitativi che determinano l’armonia
appena sopra descritta. Pertanto, il modo in cui esibiamo questi rapporti
quando si tratta di creare qualcosa, evidenzia una propensione verso certe
attitudini, anziché altre.
L’uso di colori tra loro simili tra loro, rispetto a
qualcuno che invece usa colori estremamente diversi (stiamo parlando di
attitudini che evidenziano alcuni tratti momentanei, non necessariamente sempre
veri) può far riflettere sulla personalità della persona in termini di
attrazione verso la somiglianza, o
la differenza.
Molte persone traggono conforto e stabilità nel vivere in
una società in cui tutte le persone intorno a sé sono considerati suoi pari e simili. Queste persone vedono con
riluttanza chi si evidenzia fuori dal contesto (rispondendo con disprezzo o
paura.).
Chi ama la diversità
invece è una persona che spesso ha concetti propri riguardo i valori che devono
trainare la vita del singolo individuo. Le persone che si diversificano in modo
da farsi volere bene dagli altri sono chiamate celebrità, e chi invece non trova successo è spesso emarginato
dalla compagine delle persone che amano le somiglianze.
Curiosamente chi sceglie l’abbinamento dovrebbe sempre
pensare al pubblico, e non a se stesso. Ma la realtà ci dice che invece siamo
noi a volerci esprimere per ciò che siamo, e poi spesso capovolgiamo la realtà
quando ci troviamo di fronte ad una realtà che non ci soddisfa. Ogni persona ha
le proprie preferenze, sulle quali agisce e dalle quali è perennemente
influenzato.
Altri tipi di informazioni che si possono comprendere dai
tipi di abbinamenti che creiamo sono:
- la quantità di cura per i dettagli. Rivela se siamo persone che vogliono sapere i dettagli nella loro interezza, o se invece amiamo le cose semplici (altresì dette “idee generali”)
- il tipo e l’intensità del colore (rispetto all’ambiente e agli spettatori) può suggerire facilmente se la persona è introversa o estroversa. Generalmente chi è introverso e remissivo sceglie colori sottotono e che non danno nell’occhio.
- Il colore stesso può dare informazioni sullo stato d’animo della persona. Questo è spesso vero per il vestiario e gli accessori. Quando si vernicia una parete è spesso consigliabile usare un cromatismo adatto alla sensazione che si vuole far evocare dal posto (alcuni esempi sono il rosa per evocare relax in bagno, il celeste per le stanze in cui vogliamo evocare un senso di pace, l’arancione per avere più calore ed accoglienza, utile nel soggiorno, etc.)
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