Ogni conoscenza umana è regolata da concetti opposti che
usiamo per delineare i limiti tra ciò che è pertinente e ciò che non è
pertinente ad una determinata cosa. Allo stesso modo, rilevare le differenze è
un processo simile al trovare le uguaglianze. Ogni conoscenza umana è frutto di
processi tra loro opposti, che riescono a condensare l’essenza delle
informazioni in gemme di puri dati, o verità.
L’arte e la scienza necessitano di costante raffinazione.
Ogni attività umana può essere regolata da un principio artistico, emotivo e
creativo, oppure da un freddo e rigoroso calcolo mentale. Vari tipi di gradi e
combinazioni generano tutta un apparentemente infinito modo di trovare
soluzioni. Ma c’è un processo che interrompe questi meccanismi, e quel processo
è l’ispirazione.
Ispirazione: significato di un termine antico.
Quando pensiamo alle creazioni che rappresentano qualcosa di
universalmente meraviglioso, troviamo sempre che alla base di queste creazioni
c’è sempre stata un ispirazione. Dall’antichità ad oggi, il termine ha
identificato sempre vari processi simili tra loro: una straordinaria idea che
crea nuovi paradigmi, rompendo spesso quelli vecchi, o stabilendo nuovi
primati.
La verità è che un tale processo umano può essere
controllato. Nonostante l’intensità dell’emozione fa porre ancora domande, ci è
sempre più chiaro il modo in cui tale processo si presenta. Sicuramente, in
futuro esisteranno studi molto più accurati. Ma fino ad allora, tanto vale
approfittare delle conoscenze che abbiamo, e trarne il massimo vantaggio
possibile per un nostro vantaggio.
Innanzitutto, un ispirazione
non può avvenire se non in un contesto ben preciso. Non sono a conoscenza di
storie di persone che hanno avuto ispirazioni a cose completamente fuori dalla
portata delle loro attuali conoscenze. Alcuni esemplari umani hanno condizioni
e traumi straordinari che hanno sbloccato in loro capacità straordinarie letteralmente
dal giorno alla notte. Questa trasformazione avviene sempre dopo una qualche
patologia od incidente grave che modifica la funzionalità del cervello (condizione
conosciuta in ambito accademico come sindrome dell’idiotasapiente.). Non è mio interesse parlare di questo argomento, e neanche
soffermarmi troppo sullo stato iniziale della capacità che sembra assomigliare
di più all’ispirazione, ovvero l’intuizione.
L’intuizione è l’unità di misura che regola l’ispirazione. Là dove
l’ispirazione rappresenta l’opera o attività già contemplata, e mentalmente
completa, l’intuizione è una istantanea risposta alla domanda posta da un
singolo problema specifico. Solo una volta che tante intuizioni hanno ispirato una realizzazione, abbiamo l'ispirazione. L’ispirazione può essere un concetto ampio e non
definito, che però rappresenta una chiara idea di come iniziare a muoversi per cambiare la realtà dei fatti, soprattutto
perché l’ispirazione offre un termine di paragone tra dove siamo ora, e cosa
vogliamo ottenere.
Innanzitutto, guardiamo a come funziona l’intuizione: la mente
seleziona un problema, e in una qualche forma cognitiva concepiamo delle
possibili soluzioni. Una di queste soluzioni ci sembra migliore delle altre.
Questa sensazione di certezza, a volte non ben definita da prove logiche (chiare
ed a noi palesi,) è l’intuizione.
L’ispirazione può funzionare in molti modi, ma vediamo uno
dei meccanismi più comuni. Probabilmente, tutti hanno avuto almeno una volta
nella vita una di queste: una visione. Nella nostra mente, le idee sono
stranamente chiare. Percepiamo suoni, immagini, sensazioni, ed altri dettagli
di come le cose saranno o dovranno essere. Magari stiamo progettando un
impegno, forse scrivendo una storia o semplicemente fantasticando. Tutte queste
cose sono frutto di ispirazione.
Da sempre, il problema maggiore è stato capire da dove
provengono queste idee. Oggi, comprendiamo meglio da dove vengono: dalla nostra
memoria. La nostra mente processa le informazioni esterne, e le elabora
dividendo ogni singolo elemento di riferimento (cioè un ricordo) in tanti sotto
elementi quanti sono i canali sensoriali attivi durante il periodo di
registrazione (in altre parole, in condizioni normali ogni singolo nostro
ricordo è in realtà registrato nella nostra mente in tante parti, dove vengono
scomposti i singoli elementi sensoriali come ciò che vediamo, ciò che sentiamo
e proviamo. Esistono tanti canali quanti sono i nostri sensi, e diverse aree
del cervello sono adibite a determinati tipi di registrazione sensoriale.)
Quando qualche immagine o altra creazione avviene nella
nostra mente (dai sogni all’immaginazione) la nostra mente ripesca dal cervello
elementi diversi, e li riunisce, creando un apparente nuova esperienza. Ed il
risultato è una nuova esperienza che ci lascia con un diverso significato
astratto nella mente: un ispirazione.
Lentamente, ci stiamo avvicinando verso quella che è
l’ovvietà della realtà. L’ispirazione tra le sue origini dalla monotonia della
ripetizione e del perfezionamento, per intuizione. Una volta arrivato al perfezionamento di una
determinata conoscenza od abilità, ecco che le cose diventano monotone ed i
sensi si aprono maggiormente a tutti gli altri angoli e spettri cognitivi
legati a quel tipo di esperienza.
Un esempio su tutti, quando nel passato si chiedeva a
maestri eccelsi come Mozart o Beethoven da dove provenisse quell’estro
artistico così portentoso, tanto da muoverli a scrivere melodie così
eccezionali, la risposta che i mandatari ricevevano per lettera (le cui lettere
attestano queste conversazioni) era sempre, più o meno, la stessa: “non so
davvero cosa voi intendiate per immensa creatività, tanto che a me sembra di
fare sempre le stesse cose ancora e ancora.” Erano forse tutti degli idioti
sapienti questi artisti? Per niente,
tanto che addirittura Bach componeva le sue opere in modo rigorosamente
matematico (in quanto matematica e musica hanno sin da Pitagora una storia in
comune.).
La verità dietro la confusione è questa: per arrivare a
scatenare un ispirazione dobbiamo prima raggiungere un buon livello di esperienza diretta nel campo che ci
interessa. Anche lo studio (un metodo indiretto che si basa sull’esperienza
diretta di altri) è un ottimo metodo per raggiungere un livello di attività
iniziale. Lo studio dovrebbe essere sempre susseguito dalla pratica, in
qualsiasi campo di conoscenza (e questa pecca è una delle più grandi blasfemie
dell’attuale sistema di istruzione italiano.).
La nostra mente è un organo complesso, che funziona al
meglio grazie al principio di equilibrio. Funziona anche in periodi di stress ed urgenza (il falso mito dell’ispirazione che arriva sempre nei
momenti di estrema necessità,) ma sarebbe davvero sciocco voler sottoporre a
inutili sforzi questo nostro meraviglioso strumento, quando si può invece avere
gli stessi risultati in modi perfettamente sicuri, semplici e controllati.
Tra poco, analizzeremo una tecnica molto semplice, ma prima
bisogna prendere delle precauzioni.
Un buono stato di salute è fondamentale, e lo stesso vale per la nostra
nutrizione e per la gestione dei nostri impegni. È vero che l’ispirazione può
raggiungerci in ogni momento, ed è vero che conviene tenersi dietro una qualche
forma di registratore o memo su cui annotare la brillante idea. Lo scopo è
quello di promuovere il nostro cervello a favorire ispirazioni ed intuizioni
positive.
Scrivendo o registrando queste idee, e mantenendo un
importante attitudine positiva verso te stesso, la tua mente diventerà una
miniera di idee e di ispirazione! Per attitudine
positiva, si intende l’uso di pensieri positivi, e anche di un modo più
gentile di trattare te stesso (sii più supportivo di te quando hai questi
momenti. Congratulati con te stesso, e permettiti di sentirti davvero bene sia
per l’idea, sia per i complimenti che ti sei appena fatto. Te li meriti, e
questo è il momento di meritarseli. Se non ora, quando?)
Vediamo ora insieme come sfruttare una strategia che
permetterà di avere un ispirazione attraverso l’impiego di diverse tecniche:
- fissa obbiettivi raggiungibili – l’ispirazione fa fare spesso grandi salti di qualità. Abitua la tua mente a procede in modo sempre più mirato e preciso, senza alzare troppo il tiro tra un obbiettivo da raggiungere, e quello successivo. Nel mentre ti poni gli obbiettivi giusti, affronta e raggiungi sempre e solo un obbiettivo alla volta. Se un obbiettivo è troppo difficile, fermati e riparti. Considera un obbiettivo più semplice, spezzetta l’obbiettivo difficile in tante parti facili da completare. Crea un piano non appena hai l’esperienza necessaria a capire come funzionano gli obbiettivi, e come preferisci raggiungerli. Un piano è l’insieme ordinato di tanti obbiettivi facili, che vengono usati come unità di misura del successo. Il successo di qualcosa lo si decide prima di partire, non durante, né tantomeno dopo aver agito
- fai pause programmate – permetti al tuo cervello di essere sempre al meglio delle sue possibilità. In momenti di attività o lavoro intenso, una pausa di 10 minuti ogni 45 minuti sarebbe ottimale, ma concediti almeno un paio di minuti per ogni ora di impegno mentale. Questa è la parte fondamentale, e la devi apprendere ed integrare prima di procedere a fare qualsiasi altra cosa
- prepara un attività ricreativa diversa per ogni giornata, e lasciati andare a questa rigenerante esperienza per almeno un oretta – è importante dare il tempo alla mente di decostruire le informazioni odierne, se si vuole ottenere ispirazioni durante la settimana lavorativa. Un attività ricreativa può essere un videogioco, un giornale, le parole crociate, o qualsiasi cosa ti piaccia fare, e che sai ti distoglierà completamente da tutto quanto non è divertimento, relax e piacevole distrazione
- ritorna a pensare alle cose che stai progettando o facendo ascoltando musica – scegli tracce audio e cantate diverse (sia in toni che musicalità) nel mentre ripensi a quelli che sono i problemi da risolvere, od ai passi da compiere per svolgere determinate attività. Lo scopo della musica è rendere più leggera ed emotivo il pensare a ciò cui tu stai dedicando molte energie. La musica, unita al tuo desiderio di pensare in modo leggero alla cosa, toglie molti ostacoli mentali, e sprigiona la creatività
- quando nuovi pensieri si affacciano, nota e segui sempre quelli più monotoni e palesi – l’ispirazione sta per arrivare, ma prima devi iniziare il processo. Inizia con il seguire il normale flusso dei pensieri apparentemente monotoni, e lascia che la tua mente pensi quel che voglia. Non opporre la minima resistenza, ma anzi aiutati ad aiutarti a pensare alle cose più naturali che tu faresti per risolvere le cose
- perdona ogni pensiero morto – all’inizio è molto frequente arrivare a concepire pensieri che finiscono, come una strada in un vicolo cieco. Se questo è il caso, devi imparare a non giudicare i tuoi pensieri. Quando non vanno da nessuna parte, semplicemente il pensiero è finito. Non considerarlo più, lascialo andare da dove è venuto. E se non vi sono altri pensieri da pensare, goditi il silenzio mentale
- sfrutta il riposo notturno – una tecnica un po’ controversa (che vale la pena citare) è quella di scrivere, realmente, una domanda su di un pezzo di carta prima di andare a dormire. La domanda deve essere legata all’argomento che più ci interessa essere illuminato da un ispirazione. Perché scrivere su di un pezzo di carta? Non è magia. La risposta puoi già darla da solo, se hai letto tutto fin qui. Il motivo è legato al nostro modo di memorizzare le cose. Scrivendole, immagazzinerai in tutti e cinque i sensi i significati e le emozioni legate alla tua domanda (desideri e aspirazioni incluse,) che a loro volta avranno più possibilità di essere usati subito per la creazione di un sogno rivelatore, poiché saranno tra le ultime esperienze della giornata pronte ad essere rielaborate e ricomposte
- rafforza le tue capacità – può essere utile tenere un diario, od un videolog, dei progressi ottenuti. Non solo una registrazione aiuta a riorganizzare le nostre idee (rendendole più lineari e comprensibili,) ma il dare a se stessi la libertà di commentare positivamente i risultati rafforzerà la nostra capacità di realizzarci come gli unici fautori delle ispirazioni di cui abbiamo bisogno. In fondo, le ispirazioni provengono da noi stessi, e noi, prima di chiunque altro, dobbiamo essere i nostri sostenitori. Dobbiamo incoraggiarci, darci il permesso di osare e superare i nostri limiti. Non abbiamo limiti, che non siano stati accettati da noi stessi. Sposta i limiti, e raggiungerai ciò che prima era ritenuto impossibile.
Tutta la strategia sta nell’abituare la tua mente a
convivere con quella innaturale irrequietezza
che apprendiamo dal nostro vivere civile. Noterai che con il tempo (quando ti
sarai abituato a convivere con la tua mente senza giudicare ciò che fa e ciò
che non fa quando non ha niente da fare,) qualcosa dentro di te comincerà a
reagire. Diventerà una parte della tua naturale esistenza.
Naturalmente, ed al tempo giusto, una parte di te si
ribellerà all’immobilità delle tue idee, così monotone e ripetitive. Questa
energia è l’energia contraria (ed intrinsecamente positiva) che sostituirà la
precedente irrequietezza. Dovrai lasciar andare l’irrequietezza, perdonare
completamente la sua passata esistenza. Questo processo ti trasformerà come
persona, completamente. Solo allora diverrai una persona ispirata, e
l’ispirazione sarà qualcosa di naturale e quotidiano, che ti aiuterà in modi
nuovi. Con il tempo, molte cose cambieranno. Perché in questo mondo di opposti,
qualcosa di apparentemente selvaggio
e puro come l’ispirazione può essere ottenuto solo tramite un rigoroso
controllo, basato sul perfezionamento del principio di equilibrio. Tutto
funziona, quando c’è equilibrio ed armonia.
PS: l’ispirazione non è una qualità né positiva, né
negativa. Durante questa trasformazione,
la tua mente si aprirà a pensieri che potresti giudicare estremamente inopportuni,
anche orrendi ed atroci. A volte, alcuni pensieri possono scandalizzarci, solo
per il fatto di rendersi conti di essere stati capaci di averli pensati.
L’ispirazione è qualcosa che non ha freni. È pura visione, e molto di più. È
una realtà in divenire, che hai il privilegio di vivere per primo, e per la
prima volta. Se vuoi ghermire il suo potere e nutrirti di tutti i suoi lati
positivi, devi abbracciare tutto ciò che viene insieme a questa abilità. Dai
modo a te stesso di scoprire te stesso, non giudicare. Osserva con sguardo
curioso.
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