Ogni essere umano ha un proprio codice di valori. A seconda
delle cose che hanno più importanza, le vite dei singoli prendono strade
diverse, e a volte opposte tra loro. La crescita individuale consiste
nell’evoluzione di una presa di coscienza, che man mano si allarga fino a notare
le uguaglianze e le differenze del proprio ambiente, che spazia dal semplice
spazio fisico alle immensità della immaginazione umana.
Un senso di indipendenza.
Se osserviamo le persone di successo che si sono
diversificate al punto da meritare di essere state registrate nel corso della
Storia (sia pur vero nel bene e talvolta nel male,) notiamo che in tali
individui vi è spesso una trasformazione personale incredibile. Questa
trasformazione personale ha di volta in volta condizionato gli standard delle
generazioni presenti e future. Storie di onore, di guerra, di amore.
Ogni pinnacolo
umano è sempre riconducibile a qualcuno che ha per primo innalzato il livello
della barra di difficoltà. Questa barra di difficoltà può essere superata, se
si vuol essere ricordati dagli altri, e per raggiungere questo semplice scopo,
ecco che il nostro mondo ha cominciato a produrre i leaders, ovvero, i capi.
In ogni stato vi è sempre una sorta di figura di
riferimento. Per qualsiasi standard, esisteranno sempre e comunque degli
individui che ne rappresenteranno il massimo. E nel progresso, in questo periodo che stiamo vivendo, così lanciati alla
ricerca del massimo grado di perfezione, ecco che anche il desiderio dei capi
viene rilanciato da una più grande sensazione, persino più grande del senso di
indipendenza, che ora (facendo proprio leva sulle risorse ottenute attraverso e grazie all'indipendenza) fa rilanciare il desiderio dei leaders a trovare qualcosa di ancora più
grande.
Ogni individuo è alla costante ricerca della propria
indipendenza, sia che ne sia conscio o no. L’indipendenza economica, la prima
da considerare, per capire che la propria vita è determinata da una diverso tipo
di sopravvivenza, che non è il naturale senso del trovare cibo e riparo.
L’indipendenza sociale, il secondo “gioco” che inizia durante la nostra
crescita: il senso di comunità e alleanze sociali. Ci insegnano che la vita di
gruppo offre occasioni che giustificano il gioco economico. Ma arriviamo presto
al punto in cui fattori come reputazione, sforzi e costi in energie ci fanno
desiderare un’indipendenza sociale, ovvero una migliore posizione in cui possiamo
effettivamente godere dei suoi lati belli, e meno delle meccaniche del gioco. Questo gioco si impara crescendo, per istruzione, o non si impara. Assistiamo così anche ad individui non sociali.
Crescendo, un individuo sviluppa solo due
indipendenze. Non è finchè qualcosa nella sua vita cambia, e si comincia a
domandare qualcosa del suo mondo e di come questo è costruito e funziona, che non si arriva alla
terza indipendenza. Questa è la ricerca umana della propria realizzazione:
l’indipendenza culturale.
Indipendenza culturale: un movimento ancora in atto.
Il movimento di unione globale è una forza che spinge una
energia mai utilizzata, fino ad oggi, nella Storia umana: l’energia razziale, rappresentata dal senso di umanità (come specie e non come genere.)
Fino all’era moderna, le nazioni erano abbastanza chiuse, ma non è stato fino
all’epoca attuale che le razze umane si sono ritrovate nella condizione fisica e
reale di dover convivere l’una con l’altra.
Queste trasformazioni geopolitiche hanno creato grandi disagi
e problemi, confondendo gli usi e costumi dei locali che si sono dovuti sempre
più abituare. E quando unisci più cose, ottieni sempre più difficoltà nel dover
stabilire gli equilibri. O almeno, è
così che la mente umana percepisce alcune cose.
Per rendere questo processo più sopportabile, l’uso di leggi e regolazioni è stato decretato un metodo opportuno al risolvere il problema della semplificazione dei comportamenti corretti da tenere. E come umani, noi siamo gli unici animali che regolano il proprio status sociale con paradigmi astratti, e che non sia sempre la naturale tendenza regolatrice, rappresentata in natura dalla sola forza fisica, ovvero tramite l’imposizione della forza. Queste forze sono state regolate dalla forza della comunicazione.
Per rendere questo processo più sopportabile, l’uso di leggi e regolazioni è stato decretato un metodo opportuno al risolvere il problema della semplificazione dei comportamenti corretti da tenere. E come umani, noi siamo gli unici animali che regolano il proprio status sociale con paradigmi astratti, e che non sia sempre la naturale tendenza regolatrice, rappresentata in natura dalla sola forza fisica, ovvero tramite l’imposizione della forza. Queste forze sono state regolate dalla forza della comunicazione.
Il costante dinamismo
delle parti opposte in gioco, ovvero personalità con modelli di pensiero completamente
opposti tra loro, ha contribuito a rendere la nostra Storia un processo
bizzarro e convulso. Alcuni eventi sono atroci, fino al punto di suscitare (in
alcuni individui) processi di empatizzazione verso le altre razze. Questa nuova consapevolezza mise
in moto i movimenti culturali e sociali che ci hanno portato alla
globalizzazione.
L’evoluzione della coscienza globale, un termine che è
riaffiorato con il movimento New Age, ha riportato un filone della filosofia da
tempo dimenticato. In qualità di forza contraria al conservatorismo culturale,
un desiderio di indipendenza culturale è sempre stato favorito maggiormente dal
fattore di condivisione di una causa
comune. La Storia ci insegna che gli individui possono aver raggiunto anche
solo l’indipendenza culturale, senza per forza raggiungere le altre due.
Tuttavia, il punto del problema della nostra esistenza (come singoli
individui) rimane, e alla fine della giornata, ognuno di noi gioca lo stesso
gioco: la ricerca della propria
indipendenza. Questo gioco ci ha posto a dei livelli di maggior difficoltà,
fino ad arrivare a quello attuale, dove possiamo addirittura usare le nostre
qualità come se fossero carte sul tavolo da gioco.
Ogni persona vuole qualcosa di simile alle seguenti cose:
- indipendenza economica – per stare bene, per stare meglio, per non aver problemi, per non aver pensieri, per non far soffrire nessuno delle persone che amo
- indipendenza sociale – per star bene da soli, per gustare la compagnia di chi voglio, per dettare le regole (e non seguirle,) per avere un gruppo di amici che ho scelto (e non trovato)
- indipendenza culturale – per risolvere le cose una volta per tutte, per trovare la Verità delle cose, per sistemare la nostra umanità e dare Pace a questa Rabbia che consuma l’animo umano (una Rabbia che ha portato a guerre, uccisioni, ed odio tra le genti,) per unirsi finalmente con gli altri (che non sono nient’altro che altre parti di noi stessi) e vivere tutti serenamente su questo pianeta (ma solo dopo che ogni istinto di rabbia e negatività sulla faccia del pianeta sia stato compreso e perdonato nel profondo. Tutto questo è ottenibile solo con un reale e mastodontico cambio di mentalità collettiva, ovvero un nuovo standard umano.).
Come sviluppare il proprio senso di indipendenza.
Per arrivare a comprendere una vita indipendente, bisogna capire
che il punto di partenza è diverso mentalmente, rispetto a quello fisico. L’indipendenza è una meta, qualcosa che è
fissata da determinati parametri. Non puoi essere indipendente se sottostai
alle regole del gioco, senza soddisfarne allo stesso modo tutti i parametri. Questa è
vera indipendenza (aggiungere e non sottrarre,) ed è questo il motivo che spinge chi ha tanto a voler ancora
di più. È importante capire questo punto, perché favorisce la comprensione di
un processo umano che può lavorare a vantaggio del proprio singolo. Non c’è
assolutamente niente di male a voler star bene e meglio: è la nostra naturale
progressione. Che motivo abbiamo per stare qui in questa vita come esseri
miserabili? Ogni gioco a cui giochiamo non è reale, mai!
La mentalità maturata fino alla nostra epoca era invece una mentalità dettata dalla scarsità delle cose belle, ovvero da tutto ciò che rappresentava una risorsa utile alla sopravvivenza umana. Dal periodo dell'industrializzazione, le carte sul tavolo sono cambiate. La vita è diventata diversa, e nuovi livelli di vita accessibili. Per la prima volta nella Storia, l'immaginazione di pochi ha condizionato l'evoluzione di tutti. Un primato intoccato, e riscritto sempre di più ogni giorno che passa. Questa è la direzione che stiamo seguendo. Che ci piaccia o no. Questo è ciò che sta accadendo, al di là del fatto che sia giusto o sbagliato.
Quando poi si ha afferrato bene la realtà dei fatti, si può
ricominciare da zero ed apprezzare le cose belle della vita. Si apprezzano le
emozioni positive, e le emozioni negative. Si vive, e si lascia vivere. Si
vive, e si lascia andare. Ogni esperienza umana è nostra solo durante il
momento in cui la viviamo. La brutalità ed ogni altra cosa orrenda, traggono le
loro reali radici dalla propria immaturità. Un fallimento esistenziale.
Il primo passo da compiere, per ottenere il proprio senso di
indipendenza, è infatti lo stabilire
delle regole che determinano i parametri dell’indipendenza. Uno standard
umano darà buono spazio a tutti gli obbiettivi che rappresenteranno la soglia
di indipendenza. Bisogna cioè arrivare a capire come fare ad accorgersi di
essere diventati indipendenti. E questa è una fase completamente di ricerca e scoperta.
Molte persone si impauriscono per questo progetto, perché sembra
voler puntare il naso via dalle cose materiali che contano, ovvero le cose
che abbiamo ora, e le attività che possiamo perseguire. Ma il gioco è questo: si
deve arrivare a creare una trasformazione, che ci porta da dove siamo, a dove
vogliamo arrivare. L’indipendenza non si trova nella dipendenza.
Dopo la scoperta della realtà, molte persone si accorgono
della propria disillusione. A questo punto, alcune persone tornano indietro,
e vivono una realtà di bugie. Altre invece vanno avanti. E quando cominciano ad
essere disposti a provare cose nuove, e pensieri nuovi, ecco che riscoprono una
nuova umiltà.
Tutto comincia ad essere visto da un punto di vista diverso. Ed è
questo il nuovo gioco: la trasformazione è già iniziata, ma non è complessa
come ci si aspettava. È solo lenta. Da qui, inizia la corsa. Una corsa che spinge gli animi, le passioni, le idee di
tante persone, che da anni hanno invece capito come vanno le cose: hanno capito
come ciò che si vede è solo la superficie di qualcosa di più profondo. Ecco
come avvengono le nascite di personalità che cambieranno, come hanno già fatto,
il corso della Storia.
Il tutto parte da una decisione. Una decisione (di star bene
e meglio per se stessi) è tutto ciò che ci vuole. Fissare dei termini da
raggiungere pone la possibilità di fare un paragone tra dove si è, e dove si
vuole arrivare. Il resto è tutto un imparare nuove conoscenze, acquisire mezzi
e strumenti, e fare nuove relazioni. Relazioni migliori a livello qualitativo,
cosa che giustifica la trasformazione
di alcuni rapporti, che potrebbero altrimenti dirsi chiusi, persi e distrutti.
La realtà è ciò che tu permetti che sia. La dipendenza dal
pensiero altrui è un influenza che la persona indipendente comincia a valutare
sempre di più. Tutta questa nostra vita è molto simile ad un gioco, dove vince
chi più ha. Il resto semplicemente non conta, almeno che il doversi accontentare non conti più del godersi la vita nell'esatto modo in cui ti immagini che sia giusto viverla, dopo aver sperimentato le diverse condizioni opposte che questa vita ti offre di sperimentare. La vera indipendenza spinge
gli individui a voler cambiare il gioco, non i giocatori. Come mai? Questa è la vera scoperta necessaria a
raggiungere un nuovo livello di coscienza.
Ogni essere umano deve trovare dentro di sé i motivi che
giustificano ogni possibile sua azione. La volontà, l’indecisione,
rappresentano lati opposti di una solita medaglia, che è l’animo umano. Chi ha
tanto sente di dover continuare il suo viaggio, e che il viaggio non è finito.
L’indipendenza è oggi spinta ad i suoi estremi, ma non è da tutti ritenuta una
cosa positiva. Di fatto, lo è. I suoi limiti non sono ancora stati definiti, un
problema che coesiste con la disuguaglianza sociale tra le varie popolazioni
del pianeta. Oggi, le persone povere di tutto il mondo possono unirsi, così le
popolazioni più ricche. Nuove realtà
si delineano, ed in questo marasma è ancora più necessaria la forza dei
singoli. Servono nuovi leaders, nuove entità indipendenti in tutti e tre i
settori (economico, sociale e culturale) per spingere il livello di questa
nostra umanità ancora più avanti, su di un gradino di qualità migliore. Serve
una vita migliore per tutti, una vita indipendente.
L'indipendenza si trova fortunatamente anche in gruppo, ed è questa l'ultima frontiera delle persone che davvero vogliono vedere questo mondo cambiare. Condividere le proprie conoscenze, e svelare tutti i segreti utili al vivere meglio è una battaglia che si pensa possa essere vinta con delle idee, che devono diventare una realtà innovativa, migliore, e equosostenibile.
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