Avere fiducia negli altri è un pregio. Una persona che
decide di fidarsi di altri fa un grosso passo avanti nella propria crescita
personale. Non è facile prendersi un rischio, ed accettare eventuali
conseguenze negative. Ma c’è chi si approfitta di questa cosa per avere la
fiducia degli altri, a proprio vantaggio.
Tutti quanti noi siamo stati colpevoli prima o dopo di aver
tradito la fiducia altrui. Paurosamente, è uso comune accettare che certe
figure come politici, assicuratori o finanziatori economici possano in qualche
modo tradire la nostra fiducia senza un reale motivo alle spalle. Molti
giustificano questi abomini come un caso di popolarità: succede agli altri,
quindi è successo a me. Ciò è errato: logicamente, razionalmente. È tutto
sbagliato.
Cos’è fiducia
La fiducia in una relazione è ciò che prende la forma di una
convinzione in uno dei due partner ed è relativo ad un determinato
comportamento che ci aspettiamo dall’altro. Una relazione amorosa avrà un
fiducia vista come una sorta di fedeltà; un amicizia avrà una fiducia vista
come un coprirsi le spalle a vicenda.
Nei rapporti economici i soldi sono l’oggetto tramite cui la
fiducia è espressa, e questo sembra creare dal nulla una confusione che non ha
senso di esistere. Là dove esiste un quantitativo
reale di beni o servizi che vengono messi in gioco nel momento dell’assunzione
di un qualsiasi rischio, deve esistere anche una controparte di garanzia messa
a disposizione da chi beneficia della fiducia altrui per la tutela di colui che
si assume il rischio stesso.
Nella vita di tutti i giorni, vediamo questa cosa
semplificata in ogni singola istituzione privata o pubblica. Le banche
richiedono i contratti di lavoro o le ipoteche per dare i mutui, alcuni
commercianti offrono la prova soddisfatti o rimborsati, le start di Holliwood fanno
tanto clamore con i loro contratti prematrimoniali.
Quest’ultima cosa penso che sia uno dei tasti che da molto
noia a chi è a pochi passi dalla verità, ma che non ha voglia di vedere l’ovvio.
Le garanzie servono ad evitare
possibili conseguenze negative. E giudicando male (o come spropositati) certi
atteggiamenti che limitano proprio questa libertà di evitare danni e dolori
reali, si aumenta solo l’ipocrisia di chi sta di fatto dicendo “si, voglio
sentire il dolore.”
La nostra società è una società complessa. Non dovremmo
aspettarci che poche semplici azioni o parole magiche risolvano la complessità
di oggi, facendola svanire in una formula magica di belle speranze.
La fiducia è qualcosa su cui non si può scherzare. Nessuno
ci obbliga a prendere mai nessuna scelta. Una coppia può vivere la storia d’amore
più travolgente del mondo senza mai contare un solo giorno di matrimonio sul
proprio calendario. E tutto questo anche avendo figli, e figli dei propri
figli. Dobbiamo dare alla fiducia la dimensione che merita!
Chi abusa dei meccanismi della fiducia, e questo sorprenderà
chi considera tali persone come abili manipolatori, di fatto sfrutta le
debolezze altrui. Non è un merito od un talento di chi abusa, è la debolezza di
chi si fa “fregare” che conta. Ecco alcune delle debolezze più comuni:
- Voglia di non guardare alla parte opposta dell’accordo. La causa numero uno delle decisioni sbagliate è credere che non possano esistere scenari anche positivi, o negativi, dell’opzione a noi presentataci.
- Voglia di non pensare ai dettagli ed alle cose da fare nello specifico. Le decisioni che vengono prese hanno sempre una base emotiva. Chi si fa trascinare dalle emozioni, di fatto dimostra solo una pigrizia mentale, perché rifiuta di considerare i dettagli minuziosi e le singole azioni a catena da fare.
- Senso distorto del tempo. La fiducia è carpita meglio quando viene elusa la realtà di fatto che una decisione deve essere contemplata e considerata sotto vari aspetti. Ciò richiede tempo. Chi accetta subito evita di pensare ai pro e ai contro, ed accetta il rischio.
- Senso smodato del rischio. Alcune persone adorano i cambiamenti e le azioni impulsive. Vivono per quegli attimi di lucida follia. In tal senso è facile fare appello a questo istinto primordiale, perché basta promettere mari e monti a seguito di un azione spesso presentata come semplice ed istantanea. Altresì detto “effetto domino.”
- Senso smodato del proprio ego. Alcune persone soffrono di una sorta di stato mentale che non gode di una sana autostima, bensì di un ego troppo ingigantito o troppo sminuito. In tal senso la persona è spesso vittima della coerenza di questo stato mentale: chi ha un senso smodatamente grande accetterà ragionamenti che sostengono questa realtà. Idem per chi invece ha troppa poca concezione delle proprie capacità.
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