L’appetito vien mangiando e altre lezioni


l appetito vien mangiando
L’autostima è uno stato psichico che può essere negativo o positivo. In più, l’autostima si crea su livelli. Un buon livello di autostima può avere livelli più forti, altri più deboli. Alcune persone si sentono dei leoni, ma poi vedono o ragionano sui risultati e si bloccano. Altri semplicemente non riescono a rispondere come vorrebbero alle situazioni che mettono loro in imbarazzo.

La buona notizia è che si può ottenere risultati. La cattiva notizia è che il cambiamento richiede momenti di fallimento, attraverso i quali si arriva al successo. Il fallimento è ciò che molti temono. Queste persone devono prima coltivare una paura maggiore riguardo il futuro che aspetta loro se non avranno successo. E questo è un problema di motivazione.

La motivazione è facile da spiegare, ma apparentemente difficile da capire. La motivazione segue le azioni, non la precede quasi mai in natura. Hai mai sentito il detto “l’appetito vien mangiando?”  Non ti sei mai soffermata a considerare che l’appetito è la motivazione? Oppure credi che il mangiare sia la motivazione per l’appetito? A volte semplicemente mettiamo i carri davanti ai buoi. E a casa mia, questo è un errore, un fallimento. Ma persino le persone di cui ho scritto prima non sono così spaventate da questo tipo di errori.

Come mai? Perché hanno assimilato l’errore come una verità. La colpa "non è più loro", anzi, si direbbero subito che non lo è mai stata. E questo si chiama scaricare la responsabilità. L’autostima dipende da te? Gli altri hanno mai danneggiato la tua autostima? Sei troppo brutta/insipida/ignorante/priva di grazia secondo gli standard della società e per questo motivo ti senti destinata a non avere il successo che hanno gli altri?

Se hai risposto “si” ad una o più risposte, allora hai dei piccoli problemi di autostima. Come dicevo, l’autostima è su più livelli. Io stesso non sono esente dall’avere delle debolezze. Tutti ci sforziamo giorno dopo giorno per migliorare, e diventare più forti. Come fare allora per cambiare e non avere più le vecchie debolezze? Come si affrontano queste paure?

Io preferisco l’approccio giocoso. Il cambiamento non dovrebbe mai essere noioso o forzato, secondo me. Pertanto ho i seguenti consigli da proporre, e da prendere con le pinze. Segue una breve descrizione per afferrare lo scopo dell’esercizio:
  • Amati come un professionista. Dato che la causa alla base dei problemi di autostima è l’amore verso se stessi, allora rivolgi verso di te delle frasi positive e piene di significato. Ti senti bloccata od imbarazzata? Allora divertiti ad improvvisarti un attrice pagata per recitare quelle frasi, ma sii seria nel tuo lavoro come se la tua performance venisse registrata. All’inizio rivolgiti pure in terza persona, chiamandoti per nome. Dopo le prime volte vorrai passare ad usare la prima persona, e dire cose del tipo “Io amo ciò che sono. Sono davvero la migliore persona che posso essere in questo momento.” Cambia il tono della voce, trova l’attitudine, il pathos, l’espressività, e l’impegno corretto.
  • Datti le giuste bacchettate. La nostra mente adora prevedere come andranno le cose. Ma è corretta? Quasi mai. Non che non riusciamo a prevedere se un corpo morto cadrà verso terra, ma troppe previsioni sono inutili e dannose. Fai così per domani, scrivi su un foglio alcuni degli impegni più importanti di domani, ed accanto la percentuale (da zero a cento) di soddisfazione che pensi ottenere dal farle. Poi fai le cose che devi, e scrivi quanto realmente ti senti soddisfatta. La prova riesce meglio scrivendo tante cose, e ripiegando il foglio su se stesso quando te lo porti a giro. Certe cose le devi vedere per credere.
  • Crea nuovi impegni importanti. Un modo intelligente per spingerti a fare nuove cose (che in cambio ti insegneranno nuove cose e lezioni di vita) è pensare di aver già ottenuto la vita meravigliosa che speri di ottenere. Cosa faresti se la avessi già ottenuta? Dove andresti di bello? Come passeresti il fine settimana? Scopri gli eventi più importanti, falli, e poi valutali con l’esercizio precedente! Basta un nuovo evento a settimana, ed otterrai miracoli!
  • Fai qualcosa per gli altri. Io ho sempre odiato l’idea del volontariato sociale da piccolo. Immaginavo fossero solo vecchi, incapaci di fare un bagno, od altra gente con malattie. Ma esistono infinite forme di volontariato. E le associazioni. Forse ti piacciono gli animali: ci sono associazioni di volontariato per gli animali! Forse ti piacciono i bambini: tante istituzioni che si occupano di bambini soli, o con problemi fisici o altro. Trova la tua fonte sociale, e spendi un giorno a settimana. Fidati, esiste anche per te una forma giusta di volontariato a cui VUOI partecipare. Non l’hai trovata ancora! Perché dovresti volerci andare? Vediamo… nuove persone, nuove esperienze, nuove realtà, situazioni in cui non ti sei mai trovata che ti permetteranno di metterti alla prova nella vita vera (e nella sua imprevedibilità.). Molti dei pregiudizi che abbiamo riguardo “la società” provengono dal fatto che abbiamo un’idea della società, ma non abbiamo la verità riguardo a cosa una società è o non è. Vivere il volontariato vuol dire aprirsi all’amore verso gli altri, comprendendo le differenze che esistono, e superando gli opposti dei tuoi pregiudizi. Prova. Devi solo trovare la forma che fa per te. Mai fare qualcosa per cui non sei portata. Saprai che fa per te perché dopo averne fatte un paio che alla fine ti hanno soddisfatto poco te ne accorgerai. Oppure perché semplicemente vorrai tornarci la volta dopo. L’indizio più importante è quello. Il volontariato può diventare una passione.
  • Ripesca dal passato. Quando puoi, rivisita il tuo passato alla ricerca delle azioni, abilità, e situazioni in cui ti sei trovata nel passato, e ti sei sentita bene. Forse è da una vita che non suoni quello strumento. O non visiti quel posto speciale. Rifai nel presente quello che facevi nel passato. Apprezzerai te stessa. Garantito.
  • Smetti di rimandare le cose, e falle semplicemente. Ricordati sempre che l’appetito vien mangiando. Sempre.
  • Fai qualcosa di totalmente nuovo per te, e che è nella tua zona. Se non lo hai mai fatto, leggi un libro di un argomento che non conosci (basta che capisci il libro, quindi per principianti se non si tratta di letteratura,) visita i musei, gli edifici e quant’altro non hai mai fatto anche se non ne sai il motivo. Fai tutto ciò che serve per concentrarti anche su ciò che c’è già, e c’è sempre stato fuori di te. L’autostima la crei anche sui paragoni. È importante osservare bene la realtà, le persone, e la vita che esiste fuori di noi, ed in altri posti. E capire come la vita cambia a seconda dei posti, anche se di poco.
  • Passa del tempo con te stessa. In omeopatia si dice che il simile cura il simile, ed io voglio prendere in prestito questa massima per spiegare una cosa. Il problema dell’autostima, in fondo, nasce dal fatto che le persone non sanno come passare il tempo con se stessi. Rimuovi ogni distrazione: spengi tv, cellulari, computer, e via dicendo. Via ogni distrazione, e lontano da ogni persona. Senza sostanzialmente niente da fare. Comincia con un ora, poi allunga il tempo con il passare dei giorni. Questo è il miglior modo per creare un’ottima relazione con se stessi, che alla fine è l’autostima stessa. L’autostima è il grado di rapporto e stima che hai con te stessa.

 

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