Come si usa l’ipnosi
Chiunque abbia una chiara definizione di ipnosi arriva a
porsi la domanda di come praticarla. Quali sono i metodi giusti e i passi da
seguire per arrivare a creare una trance?
Ci sono molti modi, o tecniche, che possono essere usate. Le
tecniche di per sé hanno dei risultati che sono soggettivi. Questo spiega il
motivo per cui per un ipnotista è più importante avere una strategia che
funzioni, piuttosto che un arsenale di tecniche.
Esistono molti ipnotisti che elogiano una sola tecnica. Che
poi ne usino altre diventa quasi marginale. Il tutto è riconducibile ad una
strategia vincente.
Lo scopo di un ipnotizzatore è quello di ottenere risultati.
Non bisogna mai dimenticarci che il soggetto che vuole subire l’ipnosi vuole
raggiungere un suo scopo. Poco importa se lo scopo è a fini ludici o
terapeutici, fin tanto che è quello che il cliente vuole.
Abbiamo quindi un pezzo fondamentale di ogni strategia mai
creata: lo scopo ultimo. Diversi scopi potrebbero richiedere diverse strategie
e quindi diverse tattiche.
Man mano che si acquisisce esperienza, è più facile
diventare flessibili quanto basta per gestire la parte ipnotica della sessione.
Inizio e fine del rapporto ipnotico
Ogni strategia ipnotica fa uso di alcuni principi. Leggete
qui i principi
dell’ipnosi indicati per le seguenti tecniche di questa strategia.
Una strategia base ha un inizio, il mezzo e la fine.
L’inizio serve per aprire la sessione e serve a raccogliere informazioni: si
fanno domande circa l’obbiettivo prefisso del cliente, ed eventuali domande
utili a prendere informazioni che useremo nelle tecniche che preferiamo per
raggiungere quello scopo.
Nella fase di mezzo sono attuate delle tecniche. Per esempio
si può usare un linguaggio ipnotico che crei confusione. La confusione è uno
stato ideale per permettere il cambiamento di una persona.
Questa tecnica è
utile ad esempio in una sessione terapeutica. Un'altra tecnica, come un induzione
rapida, può essere usata da ipnotista da palcoscenico in uno dei suoi show.
Entrambe le tecniche si basano sulle parole (in questo caso) ma hanno contesti
diversi che fanno preferire l’una all’altra.
La fine della sessione rappresenta la chiusura della
strategia. Si vuole assicurarci che il soggetto abbia la percezione del
cambiamento. Si vuole controllare che gli obbiettivi siano perfettamente
allineati con le altre risorse del cliente (come le sue convinzioni, le sue
intenzioni, etc.) e si vuole fare un resoconto dei cambiamenti fatti. Si
possono anche dare consigli diretti. Questi vengono chiamati in gergo
“suggestioni post-ipnotiche.”
Questa che è stata esposta è una formula generica di
ipnotismo pratico. Esistono alcune pratiche diverse che si differenziano per
scopi prefissi. Un esempio molto chiaro è l’autoipnosi
regressiva che mira a portare il soggetto ad uno stato mnemonico
accentuato. Si deve in quel caso cambiare strategia e tecniche non perché un
approccio diverso non funzionerebbe, ma semplicemente perché sono stati
scoperti modi più veloci per arrivare a quei risultati. Di fatto, questi
accorgimenti sono solo frutto di esperienza.
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