Stai per imparare come si fa a tornare indietro nel tempo.
Le istruzioni riportate di seguito vogliono invitare il lettore ad entrare in
un mondo affascinante e stimolante, senza però qualche piccola precauzione.
L’autoipnosi è un processo che richiede una serie di
conoscenze ben precise. Per entrare in un processo di autoipnosi si deve
conoscere come la mente funziona, e come lasciarsi andare all’esperienza stessa
della trance.
Sono quindi proibite ogni forma di utilizzo che non preveda la
totale sicurezza del soggetto che vuole praticare l’autoipnosi.
Quando usiamo il termine “regressivo” stiamo ad indicare un
particolare scopo: vogliamo rivivere le nostre memorie, annullando il distacco
temporale e rendere di nuovo presente il passato. Stiamo cioè guardando a un
processo di rivivificazione.
Per capire meglio uno degli utilizzi di tale
processo, possiamo pensare sia alle tecniche di meditazione che puntano a
rivivere le esperienze di vita passata, sia al ben più crude scenario di una
vittima di abusi che tenta di tornare indietro con la mente a quegli attimi,
per avere più informazioni riguardo il proprio aggressore.
Questo processo si basa sulla funzione standard della nostra
mente della cancellazione, e della “compressione” di dati. Questo è un processo
generalizzante, che tende cioè a semplificare le informazioni. Rimane cioè
comune il caso dei ricordi dell’infanzia che sono sbiaditi e a volte confusi.
Come mai accade questo? Perché la mente è abituata a vivere nel presente,
semplificando il passato.
Ma è possibile recuperare il passato. Un buon metodo di
autoipnosi regressiva è quello di :
- Creare una solida trance attraverso un frazionamento o una fantasia guidata
- Generare un buon punto di partenza, ancorandosi a qualcosa che possa fungere da stabilizzatore emotivo nel caso che riaffiorassero sensazioni non piacevoli. (un ancora propriocettiva è più che sufficiente)
- Approfondire la trance
- Creare uno scenario che aiuti la mente a generare un permesso mentale di accesso alle informazioni immagazzinate in memoria. (ad esempio si può immaginare una serie di stanze con delle porte che danno accesso a scene del passato.)
- Ripetere ancora, calibrandosi sulla propria capacità di rispondere a tale stimolo (se aprendo una porta non ritorna niente alla mente, prova a recuperare con la prossima porta qualcosa del giorno appena passato o della settimana scorsa)
- Invitare la propria mente a rilasciare qualsiasi messaggio o nuova ispirazione dettata dal recupero delle informazioni. Sii molto gentile e supportivo nei confronti del tuo subconscio.
- Completare il processo di autoipnosi e ritornare allo stato di veglia, stabilendo una nuova ancora per poter riaccedere più facilmente al precedente stato di trance profonda.
Nota Bene: Si invita i curiosi a non essere troppo esigenti,
specialmente le prime volte. Dato che all’inizio sarà una richiesta molto
diversa dalle classiche induzioni, concedete alla vostra mente il tempo di
abituarsi.
Non è raro che le prime sessioni siano solo di prova, e che vedrete
risultati solo con un po’ di pazienza e abitudine fisica. Come suggerimento vi
invito a concentrarvi su vari livelli di rilassatezza, che sicuramente
agevoleranno le vostre suggestioni positive.
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