Come stare bene da soli: le qualità del tuttofare!

come stare bene da soli
Perché stare male e crucciarsi la vita quando puoi godere della tua compagnia? Imparare come stare bene da soli è ben più del fare una semplice lista dei propri obbiettivi e raggiungerli: è onestà intellettuale, benessere reale e soprattutto, una valanga di soddisfazione personale!
Non si può imparare come stare bene da soli se si è miserabili! Eppure, in questa Società di instancabili bugiardi tesi ed impegnati a non far crollare le proprie illusioni, in pochi si abbandonano alla reale soddisfazione che dà lo stare bene con sé stessi.

Stare bene da soli: psicologia del successo.

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Come la felicità, lo stare bene da soli è la psicologia del successo messa in pratica. Se non riesci a stare bene da solo/a, l’errore non risiede in ciò che hai e ciò che possiedi. Tuttavia, se non hai nulla, e se non possiedi averi, non puoi diventare felice nel vero senso della parola. Potrai cambiare il tuo modo di vivere ed accontentarti di una vita povera e felice, ma sarà sempre una felicità piegata al volere di altri, non il tuo. Come dire: perché essere felici da liberi, quando si può essere schiavi della felicità?
Il concetto è fonte di trabocchetti, ma se accettiamo di vivere in un mondo capitalistico e basato sul successo personale, lo stare bene da soli ha una sua psicologia. Coloro che cercano come stare bene con se stessi in realtà vogliono conciliare questi due aspetti contrastanti: chi ti dice che si può essere felici e stare bene senza niente, e chi invece gode nel fregare gli altri ed accaparrare ricchezze.
Facciamo chiarezza. I soldi fanno la felicità. Chi ha soldi e non sa essere felici ha problemi interiori. Il proverbio (i soldi non fanno la felicità) non è un proverbio, ma un modo di dire messo in voga decenni fa da ricchi e neo-ricchi, che non volevano l’attenzione dei paparazzi (o ne volevano di più.). I proverbi tradizionali mettono in relazione la ricchezza con la virtù, che è la dote di sapersi godere le ricchezze (dai latini ai cinesi), e lo si ritrova anche nei testi religiosi.
La felicità ed il benessere sono sempre basati su una realtà psicologica. Il giorno in cui smetteranno di essere dipendenti dai soldi (che sono l’unità di misura essenziale nella vita contemporanea dei paesi sviluppati) sarà il giorno in cui verrà abolito il mercato internazionale ed abbracciata un’economia di altro tipo.

Stare bene con se stessi: istruzioni pratiche.

stare bene con se stessi
È tutto un gioco mentale: se sei debole, soffrirai. Se non diventi forte, te ne assumerai la colpa. Stare bene con se stessi vuol dire essere onesti, e ricercare se stessi per diventare la persona migliore che si può immaginare.
Si comincia a stare bene risolvendo i conflitti interiori ed esteriori. Mi spiace, ma l’unica soluzione per il disagio provocato dal non stare bene con se stessi quando si tratta di non soddisfare le proprie aspettative (come capita ai milioni di italiani in attesa od in cerca di occupazione) è quello di fare qualcosa, e smettere di subire l’ingiustizia sociale da una realtà politica che non funziona. Questo vuol dire riprogrammare le proprie giornate, obbiettivi e cose da fare (inserendo attivismo politico reale sul proprio territorio da fare in prima persona e non online, continuare a cercare lavoro senza arrendersi, e non accontentarsi in generale.).
Lo stare bene con se stessi è di per se il risultato di un processo interiore, basato su abitudini ed interpretazioni (o schemi) mentali. Il tempo è ciò che tu hai davvero a disposizione: come lo impieghi? Comincia con il fare una lista dei minuti che sprechi. Impegna un giorno ad esaminare le tue giornate. Lo scopo è accumulare dati da analizzare successivamente.
Fatta la lista del tempo libero, segnato per ore e minuti nel corso della giornata, devi quantificare sia il totale di tempo libero sprecato, sia individuare quali carenze di motivazione hanno determinato l’infausto spreco di energie in attività non interessate a farti fare cose più utili od atte a migliorarti.
La noia, lo sconforto e lo scompenso che senti sono riflessi di una personalità non sviluppata, ed abbandonata a se stessa. In altre parole, se non sai gestirti, e se non sai organizzare il tuo tempo, devi imparare. Fare esercizi di base come la lista (da sistemare con attività migliori e riorganizzate) ti aiuterà a maneggiare gli strumenti essenziali. L’unica regola da rispettare è addensare tutte le attività in sei giorni, e lasciare un settimo di totale riposo. Dovrai imparare a rilassarti, e per farlo ti devi obbligare a lavorare e studiare per tutto il resto del tempo libero!
A seguire, una volta allenata la parte razionale per circa due mesi (in modo da creare una vera e propria disciplina) si potrà lavorare sulle emozioni. Le emozioni negative ti possono rallentare, ma senza volontà, non c’è verso di ottenere alcun risultato, quindi prima devi dimostrare a te stesso/a di poter realizzare l’impresa (per quanto difficile ti possa sembrare il superare i due mesi di riorganizzazione del tempo libero), poi possiamo parlare di come limare qualche spigolo per rendere l’impatto emotivo più facile da tollerare. Senza dimostrazione di volontà, non farai che accampare scuse, e limare le emozioni negative non farà che peggiorare la situazione generale.
Il modo migliore per allentare le emozioni negative è rilassare la mente, fermandoti, chiudendo gli occhi e concentrandoti sul respirare a fondo, sciogliendo la tensione muscolare pezzo a pezzo, od immaginando qualche fantasia guidata, in pieno accordo con una delle tecniche di ipnosi già spiegate.
La terza parte è la definitiva, e richiede più abitudine e disciplina di entrambe le precedenti fasi già superate. Devi trovare attività divertenti da fare, spettacoli televisivi con cui poterti premiare, e riorganizzare totalmente le tue giornate, accorciando di poco le ore intense passate a lavorare su te stesso/a, ed inserendo piccole ricompense per gustare una pausa in santa pace!
Perché funziona in questo modo e non seguendo altre vie? Perché lo stress generato ti insegnerà a maturare come persona. Devi attraversare diversi estremi: il primo è la durezza a cui la vita può arrivare; segue il rilassamento, che con la maestria diventerà la fase del nulla, in cui arriverai a stare bene con te stesso/a ed afferrare la natura delle emozioni; culminerà il tutto con una sintesi, simbolo della maturità raggiunta, e del passaggio rituale che la tua mente utilizzerà per affermare il nuovo modello, più efficace, limitando così la probabilità di tornare verso le vecchie abitudini. Perché stare bene con se stessi è una buona abitudine, da sviluppare.

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