Come curare la depressione per gente depressa.



curare la depressione
Probabilmente tutto ha perso di significato. Anzi, mi stupirebbe di più se mai tu abbia percepito un qualche significato riguardo tutte quelle cose che gli altri ti dicono hanno un senso. La maggioranza delle persone non sembra essere toccata dal profondo senso della mortalità che ci circonda. La frivolezza di alcuni individui può essere considerata leggendaria, quanto la stupidità di altri. Tutti attori in un mondo che scomparirà quando loro cesseranno di esistere.

Dare un significato alle nostre azioni non è una cosa scontata. Per molti lo è, ma per altri questa operazione non è una cosa estremamente facile da fare. Mantenersi concentrati su alcuni obbiettivi può essere difficile, può richiedere troppe energie. E tutto decade alla considerazione che i nostri sforzi saranno comunque vani, dato che siamo destinati a perire, soffrire, ed ultimamente scomparire nel vuoto che ci ha generato.

Il meraviglioso mondo dei depressi.

Al contrario di quanto si possa pensare, i depressi non se la passano così male come si crede. Certamente dobbiamo prendere tale affermazione con le pinze, perché molte depressioni sono dovute a forti traumi che nulla vogliono togliere alla violenza delle emozioni che sconvolgono la vita di questi sfortunati individui. Ma una buona parte dei depressi civilizzati di oggi è gente fortunata.

La depressione è l’espressione di una mancanza di significati, ovvero di associazioni fondamentali. Ogni persona percorre nella propria vita un percorso: alcuni percorsi portano ad esperienze piacevoli, altri a cose negative, ed il resto verso la noia e l’indifferenza. Generalmente, ogni individuo sperimenta un buon mix di tutte questi avvenimenti, eppure ci sono molti comportamenti esterni alla volontà dei singoli (e futuri depressi) che minano la normale crescita cognitiva. Alcuni esempi di atteggiamenti esterni sbagliati sono: iperprotezione genitoriale, bullismo, avvilimento sociale, estrema ricchezza o povertà, mancanza di stimoli, etc.

Se il meccanismo dell’associazione dei significati è una cosa a te estranea, ecco un esempio. Cosa vuol dire quando giocando ad un gioco segni un punto? Cosa vuol dire quando segnando quel punto vinci? Qual è la differenza tra vincere e perdere ad un gioco? Molte delle scelte che facciamo si basano su apparenti e semplici decisioni, delle quali una risposta è preferibile all’altra. Ma vediamo di spiegare meglio il tutto.

Perché è preferibile il vincere al perdere? Per molti motivi, uno potrebbe rispondere. Una persona depressa avrebbe già perso l’interesse alla domanda, ma se sei riuscito a portare pazienza ed a leggere fino a qui, allora la stessa domanda la puoi fare anche a te stesso con diverse parole: perché è stato meglio leggere fino a qui rispetto a fermarsi prima? È ovvio che se davvero hai seguito il discorso, allora c’è un motivo dietro al tuo comportamento nonostante l’apparente diniego. E dietro quel motivo, c’è un qualche metro di giudizio che ha ritenuto migliore la scelta di leggere piuttosto di non proseguire. Quel meccanismo mentale è lo stesso che viene istallato da piccoli nella mente di tutti attraverso il gioco, la socializzazione e la famiglia.

Ogni persona con una famiglia disfunzionale può essere depresso a vari livelli. Molti sono solo repressi, ma alcuni possono davvero dire di essere stati tarpati nello spiccare il volo verso un futuro molto più di successo e felicità. Eppure, raggiunta una certa età, lo stesso meccanismo che ti ha impedito di raggiungere la felicità, ti ha permesso di raggiungere la depressione. Con questo voglio dire che il meccanismo è ancora intatto, è sempre stato lì e funziona alla grande! Il problema è che si è inceppato su un'unica risposta a qualsiasi stimolo!

La fatica che dovrai fare, non per sbloccare, ma per usare il tuo meccanismo, sarà proporzionale alla plasticità della tua mente. Automaticamente, avrai per molto tempo un po’ di difficoltà a modificare alcune tue visioni e modi di fare, ma la bella notizia è che le abitudini si prendono e si perdono. Basta la costanza. Basta agire in modo meccanico a volte. Altre volte basta ricordarsi che le cose non hanno un senso, e proprio perché sei tu a dare il senso alle cose, allora basta farle in un modo che, seppur senza senso, finisce con il migliorare la situazione anziché peggiorarla.

Parti sempre dal creare un confronto tra ciò che reputi potrebbe essere una situazione migliore ed una situazione peggiore. Probabilmente all’inizio non riuscirai a notare differenze. Molti riescono ad usare l’umorismo in questi casi. L’umorismo è una reazione spontanea (un altro meccanismo) che si innesca quando la nostra mente reagisce a fatti (reali o immaginati) radicalmente diversi dal consueto. Se non hai mai sentito dire che ridere è la miglior cura per la depressione, questo è il motivo per cui molti suggeriscono di vedere commedie e film spensierati.

come guarire dalla depressione
Il primo vero atto consapevole della guarigione la otterrai quando ti deciderai a fare una promessa a te stesso. Prometti che intraprenderai una serie di comportamenti che ti piacciono. Prometti che troverai cosa ti piace e cosa non ti piace. Prometti che non ti darai mai per vinto finché non raggiungerai lo scopo prefisso. Prometti che fallirai durante questa impresa e sarai disposto a sentire tutte le brucianti sensazioni negative e positive che tale viaggio richiederà. Questo lo devi a te stesso, se davvero vuoi prepararti ad uscire dalla depressione.

Fallirai. Fallirai miseramente. Soffrirai. Soffrirai in modi diversi da come hai sofferto. Non esistono scappatoie. Non esistono magie che ti possono impedire di sentire il dolore. Ed il dolore esiste. Fattene una ragione! Non distogliere lo sguardo dalla realtà. Resta sempre incollato alla realtà relativa dell’esperienza, perché questa è la differenza tra un depresso ed un normotipo. Il depresso è convinto che il presente non sia degno di esser preso e registrato, ma non vuol far i conti con la propria memoria. Abbandona la tua abitudine a screditare qualsiasi evento, ma usa ciò che hai e migliora la tua memoria. Noterai che le giornate tutte uguali non sono davvero mai uguali. Persino quando piove fuori puoi accorgerti di come il mondo ti offra il significato del cambiamento. E se non lo capisci, prova a uscire fuori di casa con e senza ombrello. Gli stimoli sensoriali attivano in te reazioni che devi imparare a conoscere, ed a sfruttare. Ogni volta che sfrutti un meccanismo interiore, impari di più su di te, e questo ti porterà a scoprire che sei diverso dagli altri. E se sei convinto del contrario vai e trova un’altra persona come te che ammetta di essere come te. Vedi che succede. Fai cambiare una persona come te, e vedi che succede.

Il tuo rapporto con la tua volontà deve cambiare se vuoi curare la depressione. La volontà è senza senso. Tu dai il senso alle cose che volontariamente fai o decidi di non fare. Tu sei il centro anche se ritieni di non avere alcuna importanza. Si tratta di creare un abitudine per poi aiutarti a capire come cambia la vita quando hai abitudini diverse. Fino ad ora hai sempre e solo avuto quelle abitudini per cui valuti la tua vita in quel modo. Eppure la tua vita è comoda. Rendila scomoda. Non dovresti aver problemi a fare qualcosa del genere se, ad esempio, la tua vita non ha senso. Tanto non hai bisogno di un motivo per fare o non fare qualcosa. Quindi cambia. Anche se, logicamente, cambiare non serve a niente per una persona depressa. Quindi fallo senza motivo, e lascia che il motivo affiori da solo prima o poi. Il tempo è la tua unica merce di scambio. Con il tempo, ne acquisirai altre.


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2 commenti:

  1. Sono una ex depressa e sono passata attraverso tutti questi meccanismi, certo anche oggi non e' sempre facile,ma ho imparato ad accettarmi e a vedere il lato positivo delle situazioni mi ha fatto piacere leggere questo articolo

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    1. Mi fa piacere. E come ti avranno detto, le sensazioni negative fanno parte della nostra vita. Non è tanto importante domandarsi se oggi è il giorno in cui ci abbandoniamo alla depressione, quanto è importante decidere di risollevarsi con le proprie energie: risorgere, sopravvivere, lottare fino all'ultimo! Sarà una giornata negativa forse, ma di certo non il mio ultimo tramonto. Parte tutto dall'attaccarsi e capire i propri istinti primari. Nessuno nasce con un istinto suicida. La vita ha come energia primaria quella dell'esistenza. Mai andare contro la propria natura, anche se la società intorno a noi è corrotta, indolente e sfottente. Sempre andare avanti comunque e dovunque ci siano le cose che ci possono salvare, e ci possono far star bene. Questo è tutto ciò che serve per meritarsi di godere questa vita!

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